In piena quarta ondata, l’andamento dei contagi cresce esponenzialmente anche se il dato relativo sia ai ricoveri ordinari che a quelli in terapia intensiva, progredisce in modo meno evidente. A fornire un quadro ed anche un ragionevole timore di quanto sul potenziale della crescita dei contagi, pesino i milioni di italiani ancora non vaccinati, è il Presidente nazionale dell’Ass. anestesisti e rianimatori ospedalieri italiani, Alessandro Vergallo. I dettagli.
Preoccupazione degli anestesisti per i no vax: “Vediamo tanti casi disperati in rianimazione”. Sono ancora milioni gli italiani non vaccinati
Quella di un virus che non cede nemmeno di un millimetro, anzi prosegue nelle sue mutazioni portandoci a pieno regime di intervento della quarta ondata pandemica, è una lezione evidentemente non appresa dai no vax.
Questo il senso delle parole di Alessandro Vergalli, nelle recenti dichiarazioni che confrontano i no vax ad un “serbatoio per la riproduzione del virus, e specialmente chi non è immunizzato”. Una preoccupazione costante, anche alla luce della variante Omicron, molto più contagiosa, e che per logica conseguenza farà aumentare i casi e quindi i ricoveri, aumentando la pressione ospedaliera. E chi non è vaccinato ha un rischio 3 volte più alto di una progressione seria di malattia.
In molti Paesi europei, l’orientamento, anche rispetto a queste criticità, è in queste ore, quello dell’allargamento dell’obbligo vaccinale, e di lockdown per chi non immunizzato oppure un lockdown generalizzato specifico per il periodo delle feste di Natale.
Condiviso l’approccio plurimodale anche da Aaroi-Emac, che per frenare i contagi sostengono non si possa trascurare alcun fattore: dai vaccini alla prevenzione individuale e sociale:
“La politica dovrebbe assumersi delle responsabilità – ha dichiarato Alessandro Vergallo (Aaroi-Emac) – circa la possibilità ad esempio delle restrizioni solo per i non vaccinati. Potrebbero avere un senso nel frenare i contagi e quindi contenere anche l’impatto sugli ospedali”.
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