Serie A, 18ma: Lazio, fiducia in Sarri ma basta perdere. Mourinho con la Dea si gioca la Champions

Sarri con il presidente Lotito

Sempre più vicini al giro di boa di questo campionato, entro Natale si giocheranno i due turni conclusivi del girone d’andata. Ad aprire le danze questo pomeriggio sarà la Lazio: allo Stadio Olimpico è atteso il Genoa del deludente Shevchenko. Sarri recupera gli infortunati ma rischia di perdere Immobile, intanto incassa la fiducia totale del Presidente Lotito. Domani Mourinho contro la Dea in una delle trasferte più complicate dal campionato. Torna la coppia Abraham – Zaniolo, resta il dubbio Smalling.

Questo pomeriggio alle 18:30 Lazio – Genoa, domani alle 15:00 la Roma sul campo dell’Atalanta

Sarà la Lazio ad aprire nel tardo pomeriggio la 18esima giornata di Serie A (arbitro: Pairetto – diretta: DAZN), in serata poi il “testacoda”: la sfida tra l’Inter capolista e la Salernitana fanalino di coda del campionato. Il programma del sabato prende il via alle 15:00 con Atalanta – Roma (arbitro: Irrati – diretta: DAZN), e prosegue con Bologna – Juventus (18:00) e Cagliari – Udinese (20:45). Cinque le sfide nella giornata di domenica: Fiorentina – Sassuolo (12:30); Spezia – Empoli (15:00); Sampdoria – Venezia (18:00); Torino – Hellas Verona (18:00); Milan – Napoli (20:45).

Lazio – Genoa

Sono stati giorni complicati in casa Lazio quelli appena trascorsi: dal secondo posto nel girone di Europa League che ha portato in dote il complicato playoff contro il Porto, alla deludente sconfitta di Reggio Emilia contro il Sassuolo. La settimana si è aperta con la cena di Natale che si è trasformata abbastanza rapidamente (anche se non del tutto in maniera inaspettata) nel one-man-show del Presidente Lotito: parole al miele per Sarri, con tanto di promessa di rinnovo, e dura reprimenda nei confronti dei giocatori, non tanto per le prestazioni quanto invece per l’atteggiamento. “È finito il tempo del silenzio, pretendo rispetto e non permetterò a nessuno di distruggere il mio operato”, questo uno dei virgolettati emersi.

Solitamente quando si arriva a questo punto qualcosa è sempre destinato ad accadere e l’occasione per valutare quale sarà la risposta dei calciatori arriverà direttamente questo pomeriggio. L’avversario non è di quelli imbattibili, anzi. Soltanto martedì scorso Shevchenko è riuscito a trovare la prima soffertissima vittoria della sua gestione, in Coppa Italia contro la Salernitana. Il bilancio sulla panchina dei rossoblù in campionato fino a questo momento è pessimo: quattro sconfitte e un pareggio. Detto quindi di una sfida sulla carta non particolarmente proibitiva, questo pomeriggio sarà importante – oltre al raggiungimento dei tre punti – l’atteggiamento della squadra biancoceleste. Dopo la deludente prova contro il Sassuolo, decisamente il punto più basso nel matrimonio tra Sarri e la Lazio, adesso deve arrivare un segnale forte, di ripartenza. L’obiettivo dichiarato è di chiudere con due vittorie prima della sosta natalizia.

Servirà la testa: metaforicamente e letteralmente. Intanto perché il Genoa è la squadra che ha concesso la percentuale più alta di reti in Serie A con questo fondamentale (10 dei 34 gol subiti sono arrivati proprio così), poi perché in campo sarà importante restare lucidi: avere pazienza se necessario e amministrare bene nel caso in cui la gara dovesse mettersi sui binari giusti. Da questo punto di vista sarà fondamentale un recupero su tutti, quello di Milinkovic. Il giocatore serbo è uno di quelli che si è speso maggiormente in settimana a favore di Sarri: “non stiamo facendo ancora come vuole il mister ma prima o poi arriveranno i risultati”.

Numeri e Curiosità

La sfida tra Lazio e Genoa ultimamente ha riservato sempre parecchio spettacolo, spesso a tinte biancocelesti. Nelle ultime dieci partite giocate sono stati segnati 42 gol, 26 dei quali dalla Lazio.

Nella storia i due club si sono affrontati 131 volte e il bilancio è quasi in perfetto equilibrio: 48 vittorie del Genoa, 47 della Lazio e 36 pareggi. Negli ultimi sei campionati però sono stati i biancocelesti a dominare la sfida con 7 vittorie, 3 pareggi e 2 sconfitte.

La Lazio potrà contare su due talismani: Sarri e Immobile. Il tecnico dei biancocelesti non ha mai perso in carriera contro il Genoa in 12 precedenti (7 vittorie e 5 pareggi); Ciro invece è il giocatore che ha segnato più gol ai rossoblù nell’era dei tre punti a vittoria: 11.

Dall’altra parte sarà aria di derby per Mattia Destro, l’attaccante del Genoa è il miglior colpitore di testa del campionato con cinque gol all’attivo ed ha già segnato sei reti in carriera ai biancocelesti, la sua terza vittima preferita in Serie A.

Dubbi, scelte e probabili formazioni

Nella positiva giornata di ieri a Formello che ha visto il recupero dei tre acciaccati: Pedro, Zaccagni e Luis Alberto; a far scattare l’allarme è stato Ciro Immobile. Il capitano biancoceleste non si è allenato con i compagni a causa di problemi gastrointestinali e le sue condizioni saranno monitorate fino a qualche istante prima del calcio d’inizio. Nel caso in cui non dovesse recuperare spazio al tridente leggero con Felipe Anderson. Strakosha verso la conferma per la quarta partita consecutiva. Marusic in vantaggio su Lazzari e Basic su Luis Alberto.

Out i due ex Caicedo e Fares, per Shevchenko i dubbi principali riguardano il pacchetto arretrato: Vanheusden e Masiello partono avanti a Biraschi e Vasquez. Ballottaggio tra Cambiaso e Ghiglione sulla corsia di sinistra. Davanti a supportare Mattia Destro dovrebbe essere Pandev, favorito su Ekuban.

Lazio (4-3-3): Strakosha; Marusic, Luiz Felipe, Acerbi, Hysaj; Milinkovic, Cataldi, Basic; Pedro, Immobile, Zaccagni.

Genoa (3-5-2): Sirigu; Vanheusden, Masiello, Criscito; Sabelli, Sturaro, Badelj, Hernani, Cambiaso; Pandev, Destro.

Atalanta – Roma

Insieme a Milan – Napoli, che chiuderà domenica sera il programma della 18esima giornata di Serie A, la gara più attesa di questo turno è sicuramente quella di Bergamo. Archiviata rapidamente la vittoria contro lo Spezia, per la Roma di Mourinho è tempo di misurare le reali ambizioni e le reali possibilità di competere ad altissimi livelli in questo campionato. La sensazione forte, ribadita a più riprese dal tecnico di Setùbal, è che le prime quattro della classifica abbiano qualcosa in più rispetto alle altre e da questo punto di vista la sfida contro l’Atalanta potrebbe fornire un’ulteriore speranza ai giallorossi o chiudere (quasi) definitivamente il discorso Champions, attualmente distante già otto punti.

 

La trasferta di Bergamo è probabilmente uno degli impegni più complessi della stagione di Serie A, specie in questo periodo dell’anno quando la squadra di Gasperini, libera dagli impegni europei, può dedicarsi totalmente al campionato. I nerazzurri arrivano a questo match forti di sei vittorie consecutive con 17 gol segnati e per la Roma, in piena emergenza, sarà una sorta di prova del fuoco. A far paura dell’Atalanta, oltre all’enorme potenziale offensivo, è sicuramente l’intensità e la capacità di pressare uomo-a-uomo a tutto campo per 90 minuti.

Il piano gara di Mourinho potrebbe essere abbastanza facilmente ipotizzabile: squadra corta, bassa, pronta a sfruttare l’errore degli avversari per scatenare il potenziale offensivo in ripartenza rapida. Contro formazioni molto aggressive quest’anno la Roma ha quasi sempre rinunciato a giocare il pallone costruendo dal basso, preferendo invece l’appoggio immediato sugli attaccanti: questa dinamica potrebbe essere esasperata domani. Abraham e Zaniolo avranno un ruolo chiave nell’andamento della gara e una buona parte delle fortune della Roma dipenderà dalla loro prestazione.

Zaniolo in questa stagione è fermo a due reti, entrambe arrivate in Conference League. Il gol in campionato gli manca dal 22 luglio del 2020 contro la Spal e, a distanza di quasi un anno e mezzo, sta diventando una sorta di ossessione. Per la Roma sarà importantissimo che Zaniolo ritrovi il feeling con la rete perché il reparto offensivo fino a questo momento sta facendo fatica ad incidere concretamente in zona gol. Shomurodov, Borja Mayoral e Zaniolo hanno realizzato insieme la metà dei gol stagionali di Abraham (dieci). È lecito attendersi altro da quella che resta tuttora la squadra che calcia più volte verso la porta avversaria di tutta la Serie A.

Numeri e Curiosità

Roma e Atalanta si sono sfidate 132 volte nella storia e il bilancio è favorevole ai giallorossi: 59 vittorie, 42 pareggi e 31 sconfitte. Negli ultimi anni però la situazione si è ribaltata: a partire dal 2015 la Roma ha vinto in una sola occasione contro la Dea, perdendo e pareggiando sei volte.

Tabù big e mal di trasferta. Fronte Roma a livello statistico ci sono due dati che non lasciano ben sperare. I giallorossi non vincono da 12 partite contro avversarie che occupano i primi cinque posti della classifica e nel 2021 sono 12 le trasferte perse in Serie A, solo due volte nella storia del club si è registrato un risultato peggiore.

Occhio a Muriel: dal suo esordio in Italia (2011/12) ha segnato sette volte ai giallorossi, nello stesso periodo solo Mertens è riuscito a fare meglio di lui.

Dubbi, scelte e probabili formazioni

Salvo stravolgimenti, in tal senso questo pomeriggio alle 16 parlerà José Mourinho nella consueta conferenza stampa pre-match, la formazione a cui il tecnico portoghese si affiderà non dovrebbe riservare sorprese. L’unico dubbio, enorme, riguarda la presenza o meno di Smalling. Ieri l’inglese ha svolto un lavoro individuale programmato e in base alle sue sensazioni si deciderà il da farsi. Confermato il centrocampo a cinque con Mkhitaryan a dare qualità. Davanti si dovrebbe ricomporre la coppia Abraham – Zaniolo.

Qui Atalanta: tutti a disposizione per Gasperini con la sola eccezione del lungodegente Gosens. Demiral insidia Djimsiti per una maglia da titolare. A centrocampo Zappacosta leggermente favorito su Hateboer. Davanti doppio ballottaggio Pasalic – Pessina e Ilicic – Malinovskyi a supporto di Zapata.

Atalanta (3-4-2-1): Musso; Toloi, Palomino, Djimsiti; Zappacosta, Freuler, De Roon, Maehle; Pasalic, Ilicic; Zapata.

Roma (3-5-2): Rui Patricio; Mancini, Ibanez, Kumbulla; Karsdorp, Veretout, Cristante, Mkhitaryan, Viña; Zaniolo, Abraham.

Michele Gioia