Le misteriose origini del Natale. Tra religione, fonti storiche e tradizioni, le varie ipotesi circa il giorno e l'anno della nascita di Gesù Cristo.
Il Natale è senza dubbio la festività più attesa e amata in gran parte del mondo; un singolo giorno dell’anno, principalmente il 25 dicembre, nel quale miliardi di persone si riuniscono, scambiandosi regali e commemorando la nascita di Gesù Cristo.
Eppure l’origine del Natale è un argomento complesso e interessante, ad oggi ancora molto dibattuto tra gli studiosi, siano essi storici che teologi, con tante ipotesi e teorie, alcune suggestive, altre decisamente più pittoresche. Ma andiamo con ordine.
Il Natale è una festa Cristiana che, come ho già accennato, celebra la Natività di Gesù. Cattolici, protestanti e ortodossi, seguendo il calendario gregoriano, lo festeggiano il 25 dicembre. La datazione tradizionale della nascita in questo specifico giorno dell’anno 1 a.C. è stata tuttavia fissata alcuni secoli dopo la venuta al mondo di Gesù grazie agli studi del monaco Dionigi il Piccolo.
Il Vangelo di Matteo colloca questo evento, senza precisione alcuna, al tempo di re Erode, un periodo storico citato anche dal testo di Luca in merito al concepimento di Giovanni Battista, contemporaneo dello stesso Gesù. Ricordo che Erode il Grande fu sovrano della Giudea dal 37 a.C. alla sua morte (4 a.C.), governando di fatto un protettorato romano. In base a questi dati, ad oggi buona parte degli studiosi colloca la nascita di Gesù tra il 7 e il 4 a.C.
Come possiamo notare, ciò si discosta di qualche anno da quanto dedotto “tradizionalmente” da Dionigi il Piccolo nel 525. Questo monaco, di origine scita, vissuto a Roma tra la fine del V e l’inizio del VI secolo, fu l’inventore dell’Anno Domini che significa appunto “nell’anno del Signore”. Parliamo di un sistema di numerazione degli anni a partire da quello in cui avrebbero avuto luogo l’incarnazione e la nascita di Gesù, numerazione alla base del Calendario Gregoriano.
Dionigi il Piccolo calcolò la Natività nel giorno 25 Dicembre dell’anno 753 dalla fondazione di Roma partendo dal giorno dell’Incarnazione stabilito nel 25 marzo di quello stesso anno. Dionigi inaugurò in tal modo il sistema dell’Anno Domini, considerando l’anno successivo al concepimento e nascita di Cristo come il 1 d.C. Per gli storici moderni, il monaco sbagliò i suoi calcoli di alcuni anni, pur partendo dalla stessa fonte storica costituita dai Vangeli di Matteo e Luca.
La data presumibilmente certa della morte di Erode è il 4 a.C. che corrisponde all’anno 749 dalla fondazione di Roma. Se accettiamo il fatto che Gesù sia nato sotto Erode, nell’ultimo periodo del suo regno, viene a cadere la datazione dell’anno 1 a.C. stabilito da Dionigi nell’anno 753 dalla fondazione di Roma. Dobbiamo necessariamente tornare indietro di qualche anno. Da evidenziare infine che è sbagliata anche l’opinione comune di porre la nascita di Cristo nell’anno 0, semplicemente perché all’epoca di Dionigi, lo zero non era conosciuto in Europa. Più facilmente comprensibile è la questione del giorno del Natale.
La data del 25 Dicembre come giorno della Natività compare per la prima volta in un calendario illustrato del IV secolo, il “Chronographus” di Dioniso Filocalo. Pur essendo dedicato all’anno 354, il Cronografo contiene documenti antecedenti. Al 25 Dicembre del 336, in una memoria liturgica, riporta la scritta “natus Christus in Betleem Iudeae“. Alcuni studiosi ritengono Sesto Giulio Africano (160-240), (fondatore della cronografia cristiana), il primo scrittore a stabilire la Natività al 25 Dicembre. Ma in questo caso, la teoria non è supportata da alcuna fonte certa. Sembrerebbe che anche Ippolito di Roma, teologo e scrittore romano, primo antipapa della storia della Chiesa, abbia collocato la nascita di Gesù al 25 dicembre del calendario giuliano intorno al 200.
Non posso non citare infine la festività del Sol Invictus, il cui culto fu introdotto a Roma da Eliogabalo e reso ufficiale nel 274 dall’imperatore romano Aureliano. Egli stabilì il “Dies Natalis Solis Invicti” nel giorno del 25 Dicembre. Si svolgevano feste e sacrifici in onore del nuovo Dio, assimilato agli antichi Dèi Apollo ed Helios e persino all’eroe Enea. Anche in questo caso gli studiosi sono divisi tra chi ritiene che la festività Cristiana della Natività si sia sovrapposta a quella pagana e chi pensa a un fenomeno opposto.
Tutto questo perché vi fu anche un motivo allegorico-simbolico diretto nell’associazione tra Gesù e il Sole nascente. Nel Vangelo di Luca, la venuta del Signore è descritta come “un sole che sorge dall’alto”. Lo stesso Agostino d’Ippona accettò la Natività al 25 Dicembre con queste parole: “Cristo nacque quando i giorni cominciano a crescere [25 dicembre]… questo giorno, a cominciare dal quale la luce del giorno aumenta sempre più, è figura pure dell’opera di Cristo […]. L’eterno Creatore non poteva non scegliere come suo giorno natalizio quello che veniva riferito al sole, creatura non eterna”.
Ultima nota a margine riguarda un rimprovero ai fedeli da parte di Papa Leone (310-461) che lamentava come in troppi prima di entrare in chiesa nella solennità della Natività, ancora fossero soliti rivolgere un cenno del capo al Sole.
Le origini del Natale sono misteriose e proprio per questo storicamente affascinanti. Si perdono nella notte dei tempi tra teorie e fonti discordanti. L’unica certezza è costituita dal messaggio di profonda unione che questa splendida festività porta con sé…
Fonti bibliografiche.
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