Dal convegno sono emersi tanti spunti interessanti per rilanciare il settore.
Puntare sui grandi nomi gourmet per far ripartire il turismo ricreativo dopo la crisi e per valorizzare le eccellenze enogastronomiche regionali. E’ quanto emerso dal convegno “Ecce Lazio” che si è tenuto questa mattina al Lanificio Luciani in via Pietralata, a Roma.
Alla conferenza, moderata dal caporedattore di Dimensione Suono Roma Francesco Certo, hanno partecipato come “buone pratiche” alcune delle eccellenze del settore operanti nella Capitale. Tra questi, il ristorante “La Carbonara” di Campo dè Fiori e il “Rega” a Testaccio oltre alla “Pasticceria Andreotti” in via Ostiense.
Al dibattito ha preso parte anche Claudio Pica presidente della “Fiepet-Confesercenti di Roma e Lazio, che ha insistito sull’importanza di promuovere il marchio “Roma” anche all’Estero: “E’ importante favorire la cultura d’impresa, che vuol dire non solo ampliare l’offerta dei servizi alla clientela ma anche potenziare la formazione. E su questo bisogna investire maggiormente, così come è necessario valorizzare e promuovere il marchio Roma e portarlo all’estero. Il turismo ristorativo può essere la leva per far ripartire due settori fondamentali che generano economia e occupazione per la Capitale“.
Ogni eccellenza del territorio ha poi portato la propria esperienza nel campo dell’enogastronomia italiana, lanciando diversi spunti di riflessione che hanno trovato riscontro nel plauso della platea.
Tra questi, Marco Andreotti della storica Pasticceria Andreotti, che quest’anno festeggia i 90 anni di attività e che nel 2012 ha ottenuto il riconoscimento da parte dell’amministrazione capitolina di Negozio di Interesse Storico. “Anche se nel tempo sono cambiate molte cose – dichiara Andreotti – penso al rito domenicale delle paste mentre oggi magari capita che si è più predisposti a ciò che viene realizzato in versione mini, in questi anni c’è stata comunque un’evoluzione dei lievitati che rappresenta una perfetta sintesi tra innovazione e tradizione. E il nostro panettone artigianale, fatto nelle declinazioni classica, cioccolata e pere, moscato, albicocca e zenzero, pistacchio, rispetta questi parametri esaltando le materie prime del nostro territorio“.
“E’ importante mantenere la tradizione nei piatti, visto che gli ingredienti che utilizziamo rappresentano il patrimonio del territorio laziale“. – afferma Antonio Serafini del ristorante Rega di Testaccio, che aggiunge: “Bisogna potenziare le scuole alberghiere, incentivare i giovani a fare questo lavoro, fatto di sacrifici ma anche di tante soddisfazioni. La cucina romana e laziale se valorizzata può essere riscoperta ogni giorno e in chiave diversa senza stravolgere la nostra grande tradizione culinaria“.
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