L’attività delle Guardie ambientali a Castel di Guido è a rischio. Se la Regione non firma a breve l’atto di convenzione da gennaio interromperanno il monitoraggio e toglieranno le fototrappole.
La regione Lazio tarda ad approvare l’atto di convenzione con le guardie ambientali. A rischio l’attività di monitoraggio nella zona di Castel Di Guido.
Dopo tre anni di intensa attività a difesa del territorio, la presenza delle guardie ambientali dell’associazione Operativi per l’Ambiente, all’interno della riserva di Castel di Guido, è a rischio. Già da gennaio i volontari non potranno più operare in assenza di un atto in convenzione con la Regione Lazio che tarda ad arrivare.
Le voci delle Guardie Ambientali
Francesco Spadaro, presidente associazione Operativi per l’Ambiente: “Non ci sono più le condizioni per andare avanti in maniera professionale e incisiva. I trasgressori ormai la fanno da padrone e noi non abbiamo gli strumenti adatti per poterli contrastare con efficacia. Noi non vogliamo sostituire le autorità competenti ma possiamo rappresentare un’alternativa valida”.
“La soluzione sarebbe fare un atto in convenzione con il comune o con la Regione che ci autorizza ad agire per conto loro. Basterebbe instaurare un confronto con la direzione, tenendo conto della nostra qualifica di polizia giudiziaria, e determinare una linea comune per poter fronteggiare questi crimini”.
Claudio Meoni, agente G.E.P.A: “Il bilancio di questi tre anni è stato più che positivo. Individuati parecchi trasgressori tra bracconieri, inquinatori, prostitute e abusivi. Rimaniamo a disposizione come da qualifica per le autorità competenti”.
A breve saranno rimosse anche le fototrappole e terminerà quindi anche l’attività di monitoraggio.
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