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Discariche del Lazio e tumori: uno studio shock mostra aumento vertiginoso dei casi (VIDEO)

Uno studio shock rivela dati agghiaccianti: i cittadini che abitano nei pressi delle discariche legali del Lazio hanno una percentuale di incidenza dei tumori molto più alta della media regionale. Il servizio di Siria Guerrieri

Abitare nel raggio di cinque chilometri da una delle discariche legali del Lazio vuol dire avere una probabilità del 34% più alta di contrarre gravi tumori. Lo afferma uno studio shock pubblicato su una rivista scientifica: l'”International journal of epidemiology”.

Dati agghiaccianti, ma la realtà potrebbe essere addirittura peggiore: un gruppo di ricercatori ha effettuato un secondo studio, che sarà pubblicato a giorni. Analizzando i dati hanno riscontrato un aumento della percentuale di cancro del 60% nella popolazione che vive entro tre chilometri dai siti.

In particolare nel comune di Ardea la percentuale di tumori cresce ancora di più. Il nuovo studio ha preso in esame per la prima volta in Italia anche le emissioni di co2 e gas inquinanti e climalteranti.

Discariche nel Lazio e tumori: le interviste

Danilo Ballanti Italia Nostra Castelli Romani: “Abbiamo fatto uno studio indipendente. Emerge che vivere entro tre chilometri dalla discarica di Albano provoca un aumento del 60% di mortalità per tumori, le probabilità di contrarre un tumore alla prostata è più alta del 308% rispetto alla media regionale, le probabilità di contrarre un tumore alla trachea o ai polmoni è più alta del 130% rispetto alla media regionale”.

“Per gli abitanti di Ardea che prendono l’acqua dai pozzi inquinati dalla discarica, le probabilità di contrarre un tumore allo stomaco è più alta del 125%. Sono dati drammatici e chiediamo la chiusura della discarica di Albano. Quest’anno la discarica emetterà 18mila tonnellate di gas inquinanti, un impatto devastante per il cambiamento climatico”.

Franco Medici, professore Ingegneria Chimica “La Sapienza”: “Nel raggio di 5 chilometri un aumento delle case tumorali. Abbiamo trovato una situazione preoccupante per quanto riguarda l’inquinamento dell’acqua di falda. Ci sono solventi cancerogeni in quantitativi superiori ai limiti ammissibili. e di questi sforamenti ci sono tantissimi e sono inquinanti pesanti”.

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