A quasi un mese dalla rivolta dei Giovani Dem, non si è ancora formalizzata la nomina dell’assessora Meli. E Mastrantoni resta al suo posto
E’ una tregua armata oppure “Pensavo fosse amore… invece era un calesse” quella tra Giovani Dem e il presidente del X Municipio, Mario Falconi? L’assessora Ilaria Meli, sostenuta dai Giovani Dem che avevano minacciato di far mancare il loro sostegno e, quindi, di far cadere la consigliatura municipale appena nata, non è ancora entrata nella Giunta. Al suo posto resta salda alla guida di Cultura, Scuola e Politiche Giovanili, il medico Angela Mastrantoni (civica per Gualtieri).
Il dato si ricava dalla consultazione del sito istituzionale del X Municipio. L’oggetto della rivolta dei Giovani Dem (leggi qui) che erano arrivati fino al segretario Enrico Letta (leggi qui) per ottenere un posto in Giunta, non è ancora stato raggiunto. Ilaria Meli, vicina a Libera, indicata dai ribelli come loro assessora, non è ancora subentrata ad Angela Mastrantoni, designata come agnello sacrificale sull’altare del compromesso (leggi qui).
Ufficialmente la ragione del ritardo è la necessità di verificare se il dottorato universitario sia compatibile con la carica di assessora municipale e se consenta un’aspettativa senza perdere l’incarico. Verifiche che, se fosse davvero questo il motivo, potevano essere fatte prima di gettare nella paralisi l’amministrazione. In realtà, c’è chi ritiene che a distanza di quasi un mese da quelle tensioni, la situazione si sia ripianata. I due giovani rivoltosi, Margherita Welyam e Raffaele Biondo, si sono allineati, e neanche la decisione di sospendere il bando di concessione degli stabilimenti balneari (leggi qui) sembra aver turbato il loro rapporto con il resto della maggioranza.
La tessitura del presidente Mario Falconi o, forse, ordini imposti dall’alto potrebbero aver portato i suoi frutti e la Giunta, seppure “temporanea”, ha iniziato a riunirsi e prendere decisioni. Certo è che la riunione della Segreteria, nella quale, alla vigilia della prima seduta consiliare dell’8 novembre, si era profilato l’ipotesi di scegliere lo scioglimento e il conseguente commissariamento comunale del X Municipio fino al 2023, ha scosso il Pd e messo in fibrillazione le alleanze.
I prossimi giorni sapranno dirci se a Palazzo del Governatorato, nel centrosinistra, sia in atto una tregua armata o se la rivolta d’inizio consigliatura sia stata la delusione per essersi trovati davanti a un calesse invece che ad un amore vero. Certo è che se i giochi di partito possono aspettare, i problemi del litorale romano pretendono decisioni ed azioni rapide, senza perdite di tempo.