Erano intervenuti per effettuare uno sfratto ma hanno trovato due tonnellate e mezzo di botti ad alto rischio di esplodere. Erano accatastati in un capannone adibito a palestra e trasformato in magazzino privo di autorizzazioni, di sistema antincendio e di sorveglianza, con l’impianto elettrico attivo, potevano scoppiare da al minimo innesco, anche accidentale.
La Polizia individua un magazzino con più di due tonnellate di botti privi di misure di prevenzione contro i rischi da esplosione. Due denunce
Due persone sono state denunciate dalla Polizia di Stato per detenzione di materiale esplodente in un capannone usato come palestra nella zona di Stagni, tra Acilia e Ostia. Gli agenti erano intervenuti ieri sul posto per effettuare uno sfratto alla presenza dell’Ufficiale Giudiziario quando la loro attenzione si è rivolta a una catasta di scatoloni. All’interno erano conservati giochi pirotecnici e botti pericolosi.
Il materiale, 150 scatoloni dal peso complessivo di circa due tonnellate e mezzo, aveva una carica esplosiva di quasi trecento kg di polvere da sparo, il cosiddetto principio attivo.
All’ispezione, è emerso che il materiale è stato regolarmente acquistato da un soggetto abilitato all’esercizio ma che erano detenuti in maniera imprudente. Il locale, infatti, è risultato privo di autorizzazioni alla conservazione del materiale esplosivo, non disponeva di impianto antincendio, mancava di sorveglianza e aveva l’impianto elettrico attivo. Non solo. Di fianco agli scatoloni, c’erano fusti di solventi infiammabili.
Il conduttore dell’immobile e l’acquirente dei botti sono stati denunciati all’autorità giudiziaria.