Qualità della vita a Roma: i consigli degli esperti per migliorarla (VIDEO)

Presentato il rapporto sulla qualità della vita in Italia 2021: ItaliaOggi e l'Università "La Sapienza" di Roma, mettono Roma al 54esimo posto

Roma perde altre quattro posizioni nel rapporto sulla qualità della vita delle città italiane 2021. Abbiamo chiesto a degli esperti di urbanistica, ambiente e sociale che cosa si può fare per migliorare la posizione in classifica e quindi la quotidianità dei cittadini.

Presentato il rapporto sulla qualità della vita in Italia 2021: ItaliaOggi e l’Università “La Sapienza” di Roma, mettono Roma al 54esimo posto

Cura del verde, mobilità alternativa e politiche sociali in cima all’agenda della politica. Sono questi gli ingredienti suggeriti da alcuni esperti di urbanistica, ambiente e sociale per migliorare la qualità della vita nella Capitale, che è risultata appena al 54esimo posto della classifica, stilata da ItaliaOggi e l’Università “La Sapienza” di Roma per il rapporto 2021. Criteri fondamentali per la valutazione finale sono stati: sicurezza, affari e il lavoro, ambiente, istruzione, reddito, salute e tempo libero.

Ma in particolare la cura del verde, la mobilità alternativa e le politiche sociali sono e devono essere in cima all’agenda della politica. A sostenerlo, per migliorare la qualità della vita nella capitale, sono stati alcuni esperti di urbanistica, ambiente e sociale.

“Emerge il fatto che governare una città grande come Roma è molto difficile – ha dichiarato al microfono di Francesco Ferraro il progettista e ambientalista Piero Labbadia -. Alle prime posizioni ci sono città di media grandezza, Parma, Bolzano e Pordenone. In questo per Roma incide notevolmente il verde, le condizioni in cui versano i parchi sono indecorose. L’altro fattore è quello della mobilità, il traffico incide sulla qualità della vita e la qualità dell’aria. L’intervento sulle infrastrutture è importante. Si parla da tanto tempo del ponte su via della Scafa, forse dovremmo iniziare a pensare ad un sottopasso?”

Un fattore che verosimilmente ha contribuito a far crollare la capitale nella classifica riguarda anche l’emersione di significative aree di disagio sociale e personale. Ecco cosa ha dichiarato Lidia Borzì, Presidente delle ACLI di Roma al microfono di Francesco Ferraro:

“Sicuramente questa pandemia cha da sanitaria è diventata economica e sociale ha svelato larghe fasce di popolazione in difficoltà ed ha incrementato tantissimo le diseguaglianze sociali, creando anche tante differenze tra centro e periferie. La città, dall’ascolto che abbiamo fatto nel nostro Cantiere Roma, presentava anche diverse difficoltà anche dal punto di vista della vivibilità. I cittadini hanno parlato della difficoltà dei mezzi di trasporto e della pulizia“.

Nei prossimi anni un elemento determinante ai fini della valutazione potrebbero essere gli investimenti con i fondi del PNRR:

“Un’occasione veramente decisiva – ha proseguito la Borzì -. E il primo modo per coglierla è che le politiche sociali vengano messe in cima alle priorità dell’agenda della politica come politica di sviluppo e non come politica residuale, quindi vengano fatti investimenti congrui. Un’altra attenzione, è che vengano date risposte sartoriali ai bisogni la dove nascono, per questo abbiamo proposto l’albo delle buone pratiche sociali, affinché ogni municipio raccolga le esperienze positive da tutto questo esercito del bene che opera nella città, per metterle a sistema e farle diventare buona politica”.

Servizio di Francesco Ferraro

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