Da Coldiretti ed altre associazioni di categoria, la campagna “Eat original! unmask your food” per l'obbligo di etichettatura con indicazione di origine su tutti gli alimenti
Dal 1 gennaio 2022 per latte, passata di pomodoro, formaggi e salumi, ma anche riso e pasta sarà obbligatoria l’indicazione di origine e la provenienza degli ingredienti principali. La firma dei decreti di proroga dell’estensione dell’obbligo a questi alimenti, all’inizio del prossimo anno, è stata annunciata oggi dal Ministro delle Politiche Agricole, Stefano Patuanelli, a garanzia della trasparenza sulle reali origine dei prodotti. A restare ancora anonima però, è l’origine di moltissimi altri alimenti conservati, oltre alla carne o il pesce venduti nei ristoranti.
Firmati i decreti che prorogano l’estensione dell’obbligo di etichettatura dal 1 gennaio 2022 con l’indicazione dell’origine sugli alimenti e la provenienza degli ingredienti principali. Ad annunciarlo al XIX Forum Internazionale dell’agricoltura e dell’Alimentazione è stato il Ministro delle Politiche Agricole, Stefano Patuanelli.
La proroga dei decreti, necessaria anche al fine di non mettere a rischio la trasparenza e il valore del prodotto made in Italy, salvaguarda particolarmente prodotti come il latte fresco (con obbligo di etichettatura d’origine), che vede a Roma e nel Lazio in generale, una percentuale altissima di consumo, legata all’alta qualità del prodotto. ma è estesa anche alla tutela di prodotti quali la passata di pomodoro, i formaggi, i salumi, ed anche riso e pasta (leggi qui).
Il provvedimento secondo la Coldiretti, risponde alle richieste dell’80% di italiani abituati a verificare sempre gli ingredienti di cui si compongono gli alimenti da mettere nel carrello della spesa. Ma se la trasparenza come valore da preservare per non ingannare i consumatori è salva per alcuni alimenti e ingredienti, per altri, brancola ancora nel buio, con il perfetto anonimato di legumi in scatola, frutta utilizzata per la marmellata e i succhi di frutta, e grano impiegato per pane, biscotti e grissini.
E dulcis in fundo, l’anonimato regna sovrano anche per carne e pesce venduti nei ristoranti, che è un paradosso considerando che L’etichettatura di origine obbligatoria dei cibi -battaglia storica tra l’altro proprio della Coldiretti – era stata introdotta per la prima volta in tutti i Paesi dell’Unione Europea nel 2002 dopo l’emergenza mucca pazza nella carne bovina per garantire la trasparenza con la rintracciabilità e ripristinare un clima di fiducia.
Proprio da Coldiretti, Campagna Amica e da altre organizzazioni europee, da Solidarnosc a Fnsea, un’altra iniziativa è stata promossa intitolata “Eat original! unmask your food” per l’estensione dell’obbligo di etichettatura con l’indicazione dell’origine su tutti gli alimenti, e per la quale sono già 1,1 milioni le firme raccolte.
“Ci siamo sempre battuti per garantire la trasparenza dei prodotti – ha sottolineato in una nota Granieri – e continueremo a farlo, sia per difendere i diritti dei consumatori ad essere informati sulla provenienza dei prodotti, che per evitare un danno alle aziende agroalimentari, che hanno puntato sul 100% made in Italy. Il tema è molto sentito dai consumatori, e il nostro Paese è leader europeo nella qualità e ha il dovere di fare da apripista nelle politiche alimentari comunitarie. La tracciabilità è fondamentale ora più che mai, a fronte delle speculazioni a cui sono esposti gli allevatori e produttori italiani, che oltre a fronteggiare la crisi economica determinata dal Covid, hanno fatto anche i conti con l’aumento del prezzo delle materie prime – ha concluso il Presidente di Coldiretti Lazio, David Granieri“.
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