Nel tratto di mare tra Ostia e Civitavecchia sorgerà il primo impianto di energia eolica del Mediterraneo, capace di produrre fino a 1000 gigawatt all’anno. Le pale, alte 250 metri l’una, saranno installate a circa 20 chilometri dalla costa.
Lo prevede il piano per la Blue Economy, approvato dalla Regione Lazio: un passaggio fondamentale per raggiungere gli obiettivi della decarbonizzazione.
La possibilità di installare il mega impianto anche a largo della spiaggia di Capocotta e Castel Porziano suscita però qualche interrogativo sull’eventuale impatto su un’ecosistema delicato.
“Sicuramente è una buona notizia per rispondere agli impegni e agli obiettivi dell’Unione Europea per ridurre le emissioni di gas climalteranti – ha dichiarato Ilaria Falconi, tecnologo di ricerca – Va benissimo sviluppare e promuovere le energie rinnovabili. Vanno però evidenziate alcune perplessità: occorre considerare anche la fragilità del tratto costiero in esame rispetto ai fenomeni di erosione, specialmente per quanto riguarda Ostia, Fiumicino e Fregene. Va inoltre evidenziato un problema di modifica del fondale marino, a causa della realizzazione delle fondazioni delle turbine“, – conclude Falconi.
“C’è da capire cosa vuol dire la transizione ecologica – sottolinea Roberto Scacchi, presidente di Legambiente Lazio – Vivere la transizione vuol dire aspettarci dei cambiamenti. Ma si tratta di cambiamenti che sono positivi: perché sono meglio 20 pale eoliche off-shore piuttosto che le ciminiere a carbone, o a gas combustibile, delle centrali elettriche di Montalto di Castro o di Civitavecchia. È vero che ci sono degli studi da realizzare, delle regole e dei punti da rispettare: le pale eoliche non vanno messe nelle aree protette, ovviamente.
Per realizzare una transizione ecologica vera occorre puntare su eolico e fotovoltaico – prosegue Scacchi – e passare anche dall’eolico offshore, in mare. Tutti quanti dobbiamo impegnarci per questo obiettivo, e anche la Regione deve lavorare in maniera molto più caparbia per ottenere questo risultato, contrastando la costruzione della nuova centrale a gas metano di Civitavecchia. Altrimenti rischiamo di creare un’anatra zoppa: ovvero rischiamo di creare lo spazio per mettere le pale eoliche offshore, ma nessuna azienda che va a installare poi le pale, e a produrre energia eolica, perché quell’energia viene realizzata con fonti fossili”, – conclude Scacchi.
SERVIZIO DI SIRIA GUERRIERI
canaledieci.it è su Google News:
per essere sempre aggiornato sulle nostre notizie clicca su questo link e digita la stellina in alto a destra per seguire la fonte.