Gli avvocati: “Stop al dl Bilancio: assurdo pagare il contributo prima del processo”

Consiglio Ordine Avvocati: "Si demolisce un principio basilare dello Stato di Diritto a garanzia del sistema democratico e dell’uguaglianza dei cittadini di fronte alla Legge"

Roma: il Consigli dell’Ordine degli Avvocati di Roma, Milano e Napoli dice no all’art. 192 del DDL Bilancio. La contrarietà manifestata dagli avvocati riguarda la modifica della normativa sul contributo unificato, da pagare prima dell’inizio del procedimento, e che prevede nel caso di omesso pagamento o errato versamento di non dover procedere all’iscrizione della causa a ruolo. Gli Avvocati: “Si sancisce il principio inconcepibile per lo Stato secondo cui un processo non può essere celebrato e un diritto riconosciuto a causa del mancato pagamento di poche centinaia di euro”. 

Consiglio Ordine Avvocati: “Si demolisce un principio basilare dello Stato di Diritto a garanzia del sistema democratico e dell’uguaglianza dei cittadini di fronte alla Legge”

E’ una dura presa di posizione quella dei Consigli dell’Ordine degli Avvocati di Roma, Milano e Napoli contro l’art. 192 del DDL Bilancio, che prevede una modifica della normativa sul contributo unificato, da pagare prima dell’inizio del procedimento. Quel che succederà in caso di omesso pagamento o di versamento non conforme al valore della causa dichiarato, è che il personale addetto non dovrà procedere all’iscrizione della causa a ruolo.

Sulla questione altrettanto duri sono stati i commenti del Presidente del COA romano Antonino Galletti, per una modifica che in tal modo favorisce le parti che hanno una maggiore disponibilità economica, rendendo più difficile l’accesso alla Giustizia per i meno abbienti:

“In sostanza si demolisce un principio basilare dello Stato di Diritto posto a garanzia del sistema democratico e dell’uguaglianza dei cittadini di fronte alla Legge – ha dichiarato Antonino Galletti – e si sancisce il principio inconcepibile per lo Stato secondo cui un processo non può essere celebrato e un diritto riconosciuto a causa del mancato pagamento di poche centinaia di euro. Con il malcelato scopo di ridurre l’ingolfamento dei processi, si viene goffamente a creare una giustizia classista, che è l’esatto contrario dello spirito e dei dettami costituzionali che informano il nostro ordinamento – ha concluso Galletti – ragione per la quale abbiamo chiesto al Governo, unitamente agli Ordini di Napoli e Milano, di ritirare una norma che peraltro è stata surrettiziamente inserita nella Legge di Bilancio, così sottraendola al dibattito parlamentare per la costante applicazione del voto di fiducia”.

Un’operazione nata allo scopo di ridurre l’ingolfamento dei processi, rischia ora di creare un giustizia classista. Da qui la ferma opposizione della categoria che ne chiede lo stop immediato, per evitare di produrre un gravissimo danno alla giurisdizione e ai diritti del cittadino.

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