Per Enac il trasporto su drone-taxi in Italia vale 114mila posti di lavoro

La nuova modalità di trasporto e collegamento passeggeri rivoluzionerà del tutto gli spostamenti tra siti urbani ed aeroporti

Il futuro è adesso, e sta arrivando a grandi passi. I vertici di Enac, l’Ente nazionale per l’aviazione civile, sono infatti raggianti per gli importanti sviluppi economici ed occupazionali che il nuovissimo ed ultramoderno trasporto su drone-taxi, di cui si parlava da mesi e presentato in pompa magna poche settimane fa (leggi qui) , apporterà in tutta Italia. Verranno del tutto rivoluzionati gli spostamenti tra siti urbani ed hub aeroportuali.

La nuova modalità di trasporto e collegamento passeggeri rivoluzionerà del tutto gli spostamenti tra siti urbani ed aeroporti

Pierluigi Di Palma, presidente di Enac, parla di “Sogno che diventerà realtà”. E sottolinea che diverse stime indicano come il mercato globale di applicazioni di Mobilità Aerea Avanzata – in cui i droni-taxi rientrano -potrà raggiungere approssimativamente i 55 miliardi di dollari entro il 2030, con un tasso di crescita annuo nel periodo 2021-2030 di circa il 18 per cento. A livello di posti di lavoro interessati l’incidenza di questa iniziativa è altissimo e – spiega Di Palma – “La nostra stima dell’impatto cumulato occupazionale si aggira intorno ai 114,7 mila posti di lavoro”. Una vera e propria enormità, numeri da capogiro che riguarderanno l’Italia intera.

Sul fronte dei droni, l’Ente nazionale per l’aviazione civile ha un ruolo chiave e questi ultimi sono sempre più presenti nella vita dei passeggeri. “I droni in Italia sono ormai una realtà – prosegue Di Palma – e sono destinati ad entrare sempre più nella nostra quotidianità: Enac ha proprio l’obiettivo di accompagnare la transizione digitale ed ecologica nel settore dell’aviazione civile attraverso lo sviluppo di soluzioni di mobilità intelligente e sostenibile. La sfida deve essere affrontata in maniera unitaria, come sistema Paese”.

Molte sono le sinergie attuate per portare a termine questo compito articolato e complesso, come lo stesso Di Palma ci tiene a precisare: “A riguardo abbiamo stretto collaborazioni con alcune società di gestione aeroportuale (Adr, Sea e Save) e anche con i soggetti istituzionali locali che hanno un ruolo molto importante per l’accettazione sociale e per la pianificazione territoriale”.

Proprio a questo scopo Sea ha firmato un accordo commerciale con una società che costruisce vertiporti, mentre Adr ha avviato una partnership industriale con la società tedesca Volocopter anche per realizzare il primo vertiporto dell’Unione Europea all’aeroporto di Fiumicino: i “maxi droni” sono attesi a Roma entro il 2024 e a Milano due anni dopo.

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Entro tre anni aeroporto di Fiumicino e Roma collegati con il drone