Serie A: la Lazio trionfa e sorpassa la Roma che affoga nella laguna

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Vittoria e conferme importanti per la Lazio: contro la Salernitana segna ancora Immobile. Grande prestazione di un Luis Alberto sempre più “sarriano”. A Venezia un lunch-match indigesto per la Roma, non si placano le polemiche sul fronte arbitrale. Mourinho: “non siamo migliori dello scorso anno”.

Volano i biancocelesti all’Olimpico, Salernitana battuta 3-0. Altro stop e tante polemiche per la Roma: il Venezia vince in rimonta

Tutto facile per la Lazio di Sarri: Roma superata in classifica. I giallorossi non riescono a rialzarsi a Venezia: tanti errori sotto porta e un’altra direzione di gara discutibile.

Si è chiusa ieri sera con il pareggio tra Milan e Inter (1-1) la dodicesima giornata di Serie A, l’ultima prima della sosta dedicata alle Nazionali. Turno che lascia umori e strascichi profondamente diversi sulle due sponde del Tevere. Festeggia la Lazio che resta agganciata al treno Champions e sale in quinta posizione. Prosegue il momento negativo per la Roma: una sola vittoria nell’ultimo mese. La pausa servirà a ritrovare energie e fiducia.

Venezia – Roma

Domenica di Serie A che si è aperta alle 12:30 con il match dello Stadio Penzo. Tra infortuni e scarso momento di forma, Mourinho prova a cambiare la sua Roma: dentro El Shaarawy e Shomurodov al posto di Mkhitaryan e Zaniolo. Con l’uzbeko più vicino ad Abraham il 4-2-3-1 si trasforma molto spesso in un 3-4-2-1 con Pellegrini riferimento sulla trequarti.

Dopo appena due minuti sono i padroni di casa a sbloccare il match: sulla punizione tagliata di Aramu è Caldara a trovare la rete. Il difensore, che non segnava da quasi quattro anni, aveva trovato proprio contro i giallorossi la sua prima rete in Serie A. Non si fa attendere la reazione della Roma che alza il pressing e i ritmi del gioco. Abraham si procura un calcio di rigore ma il VAR annulla tutto dopo un lungo controllo per un fuorigioco di Pellegrini ad inizio azione. Insiste la Roma: al 27esimo è ancora Abraham a vincere un duello in area di rigore e tentare un diagonale che si stampa sul palo. Ottavo legno stagionale per la Roma, settimo per l’attaccante inglese. Funziona però la novità di giornata in casa giallorossa, sul finire del primo tempo la coppia Abraham – Shomurodov confeziona la rimonta. Al 43esimo, dopo una sponda di testa dell’inglese, il pallone resta in area di rigore e Shomurodov è più rapido di tutti: primo centro in Serie A con la maglia della Roma. Passano pochi secondi e lo stesso Abraham addomestica un pallone all’altezza del dischetto del rigore, resiste alla pressione del difensore e deposita in rete per il 2-1.

Ripresa che si apre seguendo la scia del primo tempo. La Roma sfiora il doppio vantaggio in un paio di occasioni: prima con un colpo di testa di Ibañez, salvato sulla linea da Haps a Romero battuto, poi con un destro centrale di El Shaarawy al termine di una ripartenza cinque contro tre. I giallorossi però non riescono a concretizzare le occasioni prodotte e al 65esimo arriva l’episodio che cambia il match. L’arbitro Aureliano assegna un calcio di rigore al Venezia per un contatto tra Cristante e Caldara. Il calciatore giallorosso nell’intento di allontanare il pallone colpisce la gamba del difensore del Venezia: il contatto c’è ma lo scontro ricorda moltissimo quello tra Kjaer e Pellegrini non sanzionato in Roma – Milan di una settimana fa. Le proteste dei giallorossi non servono, il Var non interviene e Aramu dal dischetto trasforma ritrovando la parità: 2-2. Mourinho cerca il tutto per tutto e inserisce nell’ordine: Carles Perez, Zaniolo, Borja Mayoral e Zalewski. I troppi attaccanti in campo generano confusione e la Roma non riesce più a produrre occasioni nitide come nei minuti precedenti. Al contrario, in difesa la squadra è sempre più sbilanciata e offre il fianco alle ripartenze del Venezia. Al minuto 74 Okereke scappa alle spalle della linea giallorossa e supera Rui Patricio per il 3-2. Nei minuti finali le occasioni più grandi sono per i padroni di casa che colpiscono due traverse prima con Modolo (decisiva la deviazione di Rui Patricio), poi con Henry.

I Numeri

Prosegue il momento negativo per la Roma che a questo punto proverà ad utilizzare la pausa Nazionali per ritrovare energie e riordinare le idee. L’intervallo di partite da sosta a sosta è stato disastroso per i giallorossi: una vittoria, due pareggi e quattro sconfitte tra campionato e Conference League. Nelle ultime nove gare in Serie A la Roma ha conquistato solamente dieci punti e ieri ha perso due posizioni in classifica, superata da Atalanta e Lazio. Mourinho, che ancora vanta un credito importante tra squadra, società e tifosi, dovrà lavorare molto per porre rimedio ad una rosa ancora poco equilibrata e decisamente poco efficace sotto porta. Nelle ultime tre uscite in Serie A la Roma ha calciato 73 volte, trovando la porta solamente in 19 occasioni e realizzando 5 gol: troppo pochi considerando la mole di occasioni prodotte.

Le Parole

Lucida ma ricca di rammarico l’analisi di Mourinho nel post-gara: “abbiamo avuto tante opportunità che non abbiamo trasformato. Due gol sono pochi, con più qualità se ne potevano segnare cinque o sei”. Immancabile la domanda sull’arbitraggio: “devo stare calmo. Il secondo gol ha cambiato la partita. Quando gli episodi si accumulano settimana dopo settimana e paragoni le situazioni simili pensi che è meglio stare zitto. Mi sono chiesto il perché e mi sono dato una risposta ma non posso parlare”.

Infine, pur difendendo l’operato della società in sede di mercato, l’analisi di Mourinho sulla competitività della rosa è spietata: “non siamo migliori dell’anno scorso, abbiamo perso giocatori di esperienza che oggi sarebbero stati utili. Non è la stagione per attaccare obiettivi in classifica, con tre anni di contratto questa stagione può essere dolorosa ma è importante per me per capire alcune cose”.

Il Tabellino

VENEZIA (4-3-3): Romero; Mazzocchi (27′ st Ebuhei), Caldara, Ceccaroni, Haps; Crnigoj (1′ st Sigurdsson), Busio, Ampadu; Aramu (27′ st Tessmann), Okereke (44′ st Henry), Kiyine (25′ st Modolo). A disp.: Maenpaa, Molinaro, Forte, Heymans, Bjarkason, Svoboda, Peretz. Allenatore: Zanetti.

ROMA (3-4-1-2): Rui Patricio; Kumbulla, Mancini, Ibanez; Karsdorp (33′ st Zalewski), Cristante, Veretout, El Shaarawy (27′ st Zaniolo); Pellegrini; Abraham, Shomurodov (33′ st Mayoral). A disp.: Fuzato, Boer, Reynolds, Tripi, Diawara, Villar, Carles Perez, Felix, Mkhitaryan. Allenatore: Mourinho.

ARBITRO: Aureliano di Bologna.

MARCATORI: 3′ pt Caldara (V), 43′ pt Shomurodov (R), 47′ pt Abraham (R), 20′ st Aramu (V) su rig., 29′ st Okereke (V)

NOTE: Ammoniti: Karsdorp, Abraham (R); Kiyine, Sigurdsson (V); Recupero: 2′ pt, 6’ st

Lazio – Salernitana

Nessun turnover per Sarri che, come ribadito a più riprese, si aspettava dal match contro i campani una prova di maturità della sua squadra dopo i recenti scivoloni contro Bologna ed Hellas Verona, entrambi successivi all’impegno europeo.

Ad una Lazio attenta e concentrata si contrappone una Salernitana aggressiva che non rinuncia a giocare: il risultato è una partita con una buona intensità fin dai primi minuti. Il primo squillo è firmato Immobile con una conclusione che termina alta. Ancora Lazio: prima Cataldi su punizione, poi Luis Alberto da fuori area provano ad impensierire Belec senza successo. La Salernitana cerca di reagire affidandosi alle invenzioni di Ribery e ad un elettrico Bonazzoli, ma non riesce mai a trovare la via della porta. Alla mezz’ora Milinkovic mette in area un cross dalla destra che viene pizzicato da Pedro e poi girato in rete da Immobile con un colpo di testa preciso che vale il suo 161esimo centro in biancoceleste. Cinque minuti più tardi Pedro approfitta della dormita colossale di Gyomber, recupera palla in area e supera Belec: 2-0. Terzo gol consecutivo per lo spagnolo, non accadeva dal 2011 quando vestiva la maglia del Barcellona.

Nella ripresa Colantuono si affida a Djuric al posto di uno spento Simy. Passano due minuti e l’attaccante bosniaco fa tremare l’Olimpico: colpo di testa che si infrange sulla traversa. Gli uomini di Sarri provano a gestire risultato e tempi della gara ma la Salernitana preme cercando di riaprire il match. Al 66esimo gli ospiti vanno ancora vicini al gol: Ribery entra in area e calcia in diagonale ma il palo dice di no al francese. Il secondo rischio corso sveglia la Lazio che un minuto più tardi sfiora la rete con Felipe Anderson. Passa un altro minuto e questa volta l’esterno brasiliano si trasforma in assist-man: lancio millimetrico a tagliare il campo che trova Luis Alberto in area di rigore, lo spagnolo aspetta il momento perfetto, calcia tra le gambe di Gyomber e pesca l’angolino. 3-0 e partita chiusa all’Olimpico. Dal 70esimo in poi la Lazio rallenta e ne approfitta per far riposare qualche giocatore: nei cinque minuti finali si rivede Zaccagni. L’ultima occasione della partita porta ancora la firma di Immobile: il piazzato dell’attaccante supera Belec ma si stampa sul palo.

Ottima prova per la Lazio che trova continuità di risultati e prestazioni. I tre punti valgono il quinto posto in classifica a meno uno dalla zona Champions.

Il Protagonista

Nella stagione dei record Ciro Immobile non vuole più fermarsi. Raggiunto e superato Piola come miglior marcatore della storia della Lazio adesso il bomber di Torre Annunziata punta al maggior numero di reti segnate in Serie A con la maglia biancoceleste. Il gol di ieri lo porta a quota 133 (in 188 gare), dieci in meno dello stesso Piola. Contro la Salernitana Immobile ha trovato il suo gol numero duecento da professionista (Serie A, Serie B, Liga e Bundesliga). A partire dalla stagione 2010/11 è il giocatore ad aver segnato più gol contro squadre neopromosse in Serie A: 40 reti in 44 sfide.

Le Parole

Soddisfatto a fine gara Maurizio Sarri: “era una partita ad alto rischio, la squadra ha risposto bene con un atteggiamento propositivo e una buona prestazione. Dopo il vantaggio abbiamo continuato a giocare”. Immancabile un commento sulla prestazione del capitano: “Immobile è l’anima di questa squadra, è un finalizzatore atipico: quelli come lui sono egoisti ma a differenza di altri si mette sempre a disposizione della squadra”. Il tecnico ha parlato anche del possibile rinnovo di contratto: “Mi farebbe piacere, siamo ancora in fase embrionale. Qui sto bene, con i calciatori e con la tifoseria”.

Al termine della partita ha parlato anche Luis Alberto, tra i migliori in assoluto: “Sono contento per la vittoria e per il gol. Stiamo lavorando su quello che chiede il mister e stiamo migliorando, si vede una Lazio diversa. Mi mancavano partite come questa, mi sento bene in campo”.

Il Tabellino

LAZIO (4-3-3): Reina; Hysaj, Luiz Felipe (28′ st Patric), Acerbi, Marusic; S. Milinkovic (33′ st Basic), Cataldi (33′ st Leiva), Luis Alberto; F. Anderson (37′ st Zaccagni), Immobile, Pedro. A disposizione: Adamonis, Akpa Akpro, Escalante, Moro, Muriqi, Radu, Romero, Strakosha. Allenatore: Sarri.

SALERNITANA (4-3-1-2): Belec; Zortea (34′ st Veseli), Gyomber, Strandberg, Ranieri; Schiavone (34′ st Kechrida), Di Tacchio, Obi (18′ st L. Coulibaly); Ribery; Bonazzoli (18′ st Gondo), Simy (1′ st Djuric). A disposizione: Bogdan, Delli Carri, De Matteis, Fiorillo, Gagliolo, Jaroszynski, Vergani. Allenatore: Colantuono.

ARBITRO: Rapuano di Rimini.

MARCATORI: 31′ pt Immobile, 36′ pt Pedro, 24′ st Luis Alberto.

NOTE: Ammoniti: Cataldi (L); Gyomber, Obi (S). Recupero: 1′ pt, 0′ st.

Michele Gioia