La protesta dei consiglieri del PD del X Municipio Welyam e Biondo, supera la notte: messaggi di solidarietà ma anche polemiche su logiche di partito
Ostia: continua la protesta di Margherita Welyam e Raffaele Biondo davanti alla sede del X Municipio. I due consiglieri del PD, che da ieri sono incatenati in segno di protesta contro l’ipotesi dell’ingresso in giunta di tre membri dell’Amministrazione Tassone, hanno passato la notte all’addiaccio e proseguiranno, dicono, finché non verrà il sindaco Gualtieri a sciogliere le catene.
La protesta innescata dai due giovani consiglieri dem, i più votati della lista, e iniziata ieri (leggi qui), in realtà nasconde non tanto il desiderio di rappresentanza dei “numeri” quanto dei pesi e dei contrappesi tra correnti. C’è chi è rimasto fuori dalla spartizione degli incarichi, assessorili e quindi, del potere.
In particolare la rivendicazione dei due incatenati riguarda la delega sulle spiagge che, guarda caso, il presidente ha tenuto per sé. Lo stesso destinatario della protesta l’ha definita “una vile e sconclusionata aggressione”.
Un merito, comunque, questa clamorosa rivolta ce l’ha: quello di rilanciare la domanda se gli incarichi vanno attribuiti in base ad un mero calcolo politico (più voti hai più pesante è la delega) oppure in relazione alla capacità e all’esperienza.
Intanto alla protesta dei due consiglieri, sono seguite le prime dichiarazione dal sapore fortemente critico di alcuni esponenti delle forze politiche d’opposizione, ma anche dal tono di incoraggiante sostegno, dall’interno della maggioranza.
La consigliera Monica Picca, capogruppo della Lega nel Municipio Roma X, ha dichiarato:
“Falconi e Pd gia’ litigano sulle poltrone. Deve ancora cominciare ad amministrare ma a quanto pare la sinistra gia’ litiga. Il neo presidente, che aveva promesso che avrebbe fatto una giunta di tecnici invece si e’ abbassato a logiche di partito” e “non fa in tempo ad annunciare la squadra che comporrà la sua giunta, che un pezzo del suo stesso partito polemizza fortemente tanto che due consiglieri, che non condividono le scelte, s’incatenano facendosi fotografare con uno striscione che annuncia “No Tassone bis”. Un teatrino squallido – ma se i rivoluzionari del giorno – aggiunge – volessero davvero e in fino fondo manifestare il proprio dissenso allora votassero contro lunedì prossimo quando s’insedierà il primo consiglio municipale (leggi qui). Di fatto, questo e’ il vero volto del Pd a Ostia, più impegnato a litigare sulle poltrone che a risolvere le emergenze del territorio dall’entroterra al lungomare di Ostia. Se il Pd pensa di governare il Municipio X a colpi di poltronificio ha sbagliato di grosso, manderemo presto a casa anche Falconi”.
Mariacristina Masi (Fratelli d’Italia):
“È paradossale quanto sta accadendo in X Municipio. A contestare la Giunta Falconi appena annunciata è stata la stessa maggioranza. Alcuni esponenti del PD con parole molto pesanti e una protesta pubblica hanno espresso serie perplessità sulla qualità degli assessori. Non crediamo che si sia partiti con il piede giusto per risollevare le sorti di un Municipio così complicato, che necessita di interventi urgenti e di una seria politica di rilancio dell’immagine e dell’economia del territorio. Siamo molto preoccupati di questo inizio – conclude la Masi – che mostra, in maniera evidente, una maggioranza spaccata ancor prima di cominciare”.
Ecco quanto ha invece riferito in una nota giunta questa mattina, a sostegno della protesta dei consiglieri Margherita Welyam e Raffaele Biondo, il consigliere della maggioranza Marco Possanzini (Sinistra Civica Ecologica):
“Prendiamo atto che nemmeno l’Assessore al litorale si è voluto nominare, nonostante l’esplicita richiesta formulata non solo da Sinistra Civica Ecologista nella persona del Capogruppo Municipale, Assessore che avrebbe potuto rappresentare un elemento di forte discontinuità rispetto al passato. Nemmeno la grandissima quanto terrificante astensione, quantificata con più del 50% degli aventi diritto al voto che hanno disertato le urne, ha fatto riflettere sulla necessità di avviare un cambiamento radicale anche nelle modalità di relazione coinvolgendo, ad esempio, associazioni e comitati che fanno cose di sinistra pur non essendo afferenti direttamente a partiti di sinistra. Al netto di tutto – prosegue – non possiamo che prendere atto delle decisioni assunte autonomamente dal Presidente Falconi, non possiamo che ribadire che nessun Assessore rappresenta Sinistra Civica Ecologista, nello specifico Sinistra Italiana, non possiamo che aderire con determinazione alla protesta promossa dalla Consigliera Welyam e dal Consigliere Biondo, i più votati nel PD, perché non possiamo accettare la formulazione di una specie di Tassone bis, perché non possiamo legittimare anche solamente con il silenzio queste scelte incomprensibili”.
“La protesta plateale, con annessa iperbole sulla qualificazione della nuova preconizzata Giunta Municipale, può essere o meno condivisa nelle forme, ma pone problemi politici sostanziali che non andrebbero ignorati – ha dichiarato il consigliere del PD Maurizio Zeppilli -. Peraltro, si tratta di problemi già posti due settimane fa con un documento interno, alla cui redazione ho anche convintamente partecipato, sottoscritto da sei consiglieri espressione di tutte le componenti della maggioranza. Nei punti principali di questo documento, c’erano in primo luogo, un’analisi attenta del risultato elettorale e soprattutto del fatto che a votare per la coalizione di centro sinistra al secondo turno è stato poco più di un cittadino su cinque. Questo avrebbe dovuto indurre a riflessioni più profonde che si sarebbero dovute tradurre in comportamenti concreti e visibili e non solo con riguardo alla formazione della giunta. In secondo luogo – prosegue Zeppilli – proprio nell’ottica di provare a riavvicinare i cittadini alla politica, si sarebbe dovuto affrontare il dopo voto con metodi nuovi, avviando una nuova stagione all’insegna della trasparenza e della condivisione larga: è questa la strada che può salvare la partecipazione alla politica e così anche i partiti. Infine, il documento chiedeva che si operasse da parte di tutti per il consolidamento della coalizione e dei valori comuni, improntando i rapporti tra le varie anime ed esperienze alla solidarietà e alla generosità reciproca”.
Alle 19.45 di sabato 6 l’occupazione del portico del Palazzo del Governatorato è costata sciolta. “Apprendiamo la richiesta del Presidente Falconi di voler riunire, per dare comunicazioni, le forze politiche di maggioranza -spiegano Wlyam e Biondo –Abbiamo quindi deciso di smobilitare il presidio portato avanti nelle scorse 40 ore davanti al Municipio augurandoci, fiduciosi, che le comunicazioni riguardino la volontà esplicita di un cambio di marcia nelle intenzioni e nei metodi fino ad ora adottati”. Un conteggio delle ore evidentemente sbagliato nella fretta di esprimere soddisfazione per il risultato raggiunto.
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