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Asili nido, dalla Regione sei milioni per il pagamento delle rette. Come fare domanda

Si potrà procedere all’inoltro della richiesta fino al 30 giugno 2022

Asili Nido, la Regione Lazio ha stanziato sei milioni di euro per aiutare le famiglie nel pagamento delle rette degli asili nido privati accreditati. Sarà possibile ricevere fino a un massimo di 400 euro al mese. Ecco chi può presentare domanda e come fare

Regione Lazio. Tagliate le rette degli asili nido. Ecco cosa fare.

La Regione Lazio ha Pubblicato l’avviso da sei milioni di euro rivolto ai nuclei familiari della Regione Lazio per il pagamento delle rette degli asili-nido.

Il bando è diretto alle famiglie residenti nella regione con un ISEE fino a un massimo pari o inferiore a 60mila euro e prevede l’erogazione di buoni di massimo 400 euro al mese per l’accoglienza dei bambini da 3-36 mesi negli asili-nido, che si trovano nel Lazio, per il periodo che va dal 1° settembre 2021 al 31 luglio 2022. 

I richiedenti devono presentare domanda di partecipazione, redatta esclusivamente on-line, accedendo all’apposita piattaforma “efamily” all’indirizzo https://buoninido2122.efamilysg.it. Si potrà procedere all’inoltro della richiesta fino alle 23:59 del 30 giugno 2022.

Può presentare domanda chi ha la responsabilità genitoriale di un minore iscritto a un asilo-nido accreditato o che abbia effettuato richiesta di accreditamento nel territorio della Regione Lazio.

Saranno ammesse domande riferite a un bambino iscritto a una struttura non ancora accreditata unicamente se quest’ultima ha presentato richiesta di accreditamento entro la data del 31 dicembre 2021.

Nel caso in cui si intenda usufruire dei buoni servizio per più di un minore, il richiedente dovrà formulare una domanda per ciascuno di essi.

L’elenco degli asili nido accreditati è consultabile sul portale regionale S.I.R.S.E Lazio, al seguente indirizzo clicca qui (selezionando “Download Elenco Nidi Accreditati”).

Tagliate le rette degli asili nido. Califano: «un supporto a tutte le famiglie che per mancanza di posti disponibili non possono accedere alle strutture pubbliche.»

Con questo intervento vogliamo garantire il pari accesso ai servizi educativi e aiutare i genitori a conciliare esigenze private e professionali, in particolar modo alle donne ha dichiarato la consigliera regionale Michela Califano.

 

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