E’ stato catturato l’automobilista fuggito dopo aver investito mortalmente il tunisino Faycal Bejaoui alle porte di Tor San Lorenzo
Guidava un furgone l’uomo che ha investito Faycal Bejaoui, il tunisino di 58 anni, morto ieri al San Camillo dopo essere stato investito la sera di martedì 26 ottobre in via Laurentina. L’accusato di omicidio stradale e di omissione di soccorso è un romano di 46 anni, residente a Colle Romito, non distante dal punto in cui è stato travolto ed abbandonato Faycal dopo l’investimento.
Sono state determinanti le immagini dei sistemi di videosorveglianza della zona per portare i carabinieri della compagnia di Anzio a casa del sospetto responsabile dell’investimento mortale di via Laurentina. Vive a Colle Romito, non distante dal luogo dell’incidente, e guidava un furgone. Sarebbero compatibili con il suo veicolo anche alcuni pezzi di un faro e di una freccia rinvenuti sul punto del tragico impatto.
Faycal Bejaoui, di origine tunisina ma da anni residente ad Ardea, 58 anni, celibe e senza un lavoro fisso, il 26 ottobre intorno alle 21 stava rientrando a casa a piedi dopo una passeggiata quando è stato falciato da un veicolo. Si trovava all’altezza del km 37,400 di via Laurentina, tra via Valli di Santa Lucia e via Monti di Santa Lucia, sul lato in direzione di Pomezia, quando è stato falciato dal furgone.
Lo straniero è morto ieri mattina al San Camillo dove era stato ricoverato in gravissime condizioni dai passanti che l’avevano soccorso. E sempre ieri, in serata. la svolta delle indagini che hanno portato al presunto responsabile, il conducente 46enne di un furgone che non si è fermato dopo l’impatto ed è riparato a casa sua, a Colle Romito, convinto di farla franca. Dovrà rispondere dei reati di omicidio stradale e omissione di soccorso.
Faycal Bejaoui è il quinto pedone ucciso sulle strade del litorale di Ardea dal 2016 a oggi. Le vittime sono un bambino di 9 anni investito il 6 giugno 2016, un pescatore 59enne falciato il 12 gennaio 2017 e una coppia di coniugi uccisi su via Campo di Carne il 13 gennaio 2020. Solo nel primo caso l’investitore fuggì ma fu rintracciato poche ore dopo dai carabinieri.