Spara contro i carabinieri intervenuti in suo aiuto. Li aveva chiamati annunciando il suicidio

Arrestato un 65enne. Dovrà rispondere di tentato omicidio e porto abusivo di arma

carabinieri spara suicidio

Roma: chiama il “112” annunciando il suicidio, ma poi, con una doppietta, spara contro i carabinieri intervenuti in suo aiuto. L’uomo, un 65enne, è stato arrestato.

I Carabinieri hanno arrestato un uomo di 65 anni, incensurato. Aveva chiamato il “112” annunciando il suicidio, ma poi, con una doppietta, ha sparato contro i militari intervenuti in suo aiuto.

L’uomo, nella tarda serata di ieri, sabato 30 ottobre, ha chiamato il “112” annunciando di volersi suicidare per motivi ancora sconosciuti.

Le immediate ricerche, scattate in tutta la zona da parte dei Carabinieri di Frascati, hanno consentito di individuarlo, pochi minuti dopo, in un’area boschiva in località Pratoni del Vivaro: l’uomo è parso particolarmente agitato e stava imbracciando una doppietta calibro 12, illegalmente detenuta poiché risultata essere di proprietà del padre defunto.

Vista la situazione di pericolo, i Carabinieri della Sezione Radiomobile della Compagnia di Frascati, indossati i giubbotti antiproiettile e adottate tutte le accortezze del caso, hanno deciso di instaurare un dialogo con l’aspirante suicida e di avvicinarlo lentamente, nel tentativo di farlo desistere.

La doppietta sequestrata dai Carabinieri
La doppietta sequestrata dai Carabinieri

All’improvviso lil 65enne ha puntato la doppietta contro uno dei Carabinieri, facendo fuoco. Fortunatamente nessuno è rimasto ferito, anche perché il militare si era immediatamente riparato dietro un albero, l’altro, invece, approfittando del momento di concitazione, è riuscito a bloccarlo e a disarmarlo prima che potesse fare nuovamente fuoco. Nella seconda canna, infatti, era pronta un’altra cartuccia inesplosa.

Il 65enne è stato portato nel carcere di Velletri, dove rimane a disposizione dell’Autorità Giudiziaria, dovrà rispondere di tentato omicidio e porto abusivo di arma.

L’arma è stata sequestrata. Sono tuttora in corso gli accertamenti dei militari per verificare i requisiti circa il possesso dell’arma del padre defunto e verificare l’eventuale mancato rispetto dell’obbligo di denuncia dell’arma da parte degli eredi.

 

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