Grande Roma

Roma, muore di gestosi insieme con le nasciture: condannato per omicidio il ginecologo

Avrebbe causato la morte della donna e dei feti per non aver diagnosticato una grave gestosi pur in presenza di sintomi

Roma: era in attesa delle sue due gemelline, ma un errore medico del ginecologo, come ha stabilito il tribunale, ha causato la morte della donna e quella dei feti distruggendo un’intera famiglia. I fatti risalgono al 2015 ed ora, il ginecologo del Sant’Eugenio che la seguiva è stato condannato a due anni di reclusione per omicidio colposo.

All’ottavo mese di gravidanza muore insieme alle due gemelline prossime alla nascita. Il ginecologo è stato condannato per omicidio colposo.

Dovevano essere i giorni più belli della loro vita e invece si sono trasformati in una tragedia a cui nessuno potrà mai porre rimedio.

Protagonista di questa terribile vicenda, M. G., 46enne, impiegata dell’Agenzia delle Entrate e residente a Giardino di Roma. La donna, il 28 agosto del 2015, incinta di due gemelline, è morta, insieme con le nasciture, in casa, a poche settimane dal parto.

Per l’accusa, riconosciuta in pieno dal giudice monocratico di Roma, Barbara Bennato, il medico, S. A., avrebbe causato la morte della paziente e dei feti per non aver diagnosticato una grave gestosi pur in presenza di sintomi evidenti, tra i quali, edemi alle gambe, mal di testa, difficoltà respiratorie e pressione alta.

Per i periti, come segnala Adelaide Pierucci su Il Messaggero sarebbe bastata un’accortezza per salvare mamma e figlie, ovvero il ricovero per anticipare la doppia nascita, e invece la paziente è morta in casa. Da qui la contestazione di tutte le aggravanti contestate dalla procura: imperizia, negligenza e imprudenza, ed inosservanza delle linee guida e delle buone prassi nella gestione sanitaria del paziente.

Futura mamma muore insieme alle due nasciture. I fatti.

La mattina del 18 agosto la donna, all’ottavo mese di gravidanza, si presenta al pronto soccorso del Sant’Eugenio lamentando edemi alle gambe. Di turno è proprio il suo ginecologo di fiducia, che la segue privatamente. Le analisi di laboratorio evidenziano l’affanno dei reni, una marcata proteinuria, mentre la pressione alta fino a 180, viene accertata in ospedale.

Il ginecologo, pur sapendo che la donna era anche affetta da Lupus eritematoso sistemico, e  che aveva sintomi che avrebbero potuto ricondurre a una grave gestosi, non ritiene necessario il ricovero e la dimette. Dieci giorni dopo, il 27 agosto, la rivisita di nuovo nel suo studio privato ma ancora una volta il medico si limita a prescrivere dei farmaci, le da dei consiglia alimentari e la rimanda a casa. il giorno dopo il suo cuore ha smesso di battere insieme a quello delle sue gemellini alle quali lei e suo marito avevano già dato un nome.

Il ginecologo è stato condannato a due anni di reclusione per omicidio colposo e a pagare una provvisionale di oltre trecentomila euro ai familiari.  Secondo l’avvocato che ha assistito come parti civili il marito, la madre e il fratello della vittima: “Non è stato un errore di un attimo. Il medico seguiva la paziente da mesi”.

Sono passati anni da questa tragedia, oggi le due gemelline avrebbero sei anni, ma si tratta di un dolore e un vuoto impossibili da colmare per chi resta, a tutta la famiglia di M. l’abbraccio sentito di tutta la nostra redazione.

 

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