Si è diffuso un l’allarme tra gli utenti delle Asl, che in queste ultime settimane si sono visti recapitare una lettera in cui gli vengono contestate le esenzioni a ticket sanitari. A prima vista quella comunicazione sembrerebbe infatti una cartella esattoriale, ma così non è, e a spiegarlo ci ha pensato in una forma semplice e alla portata di tutti, come sua abitudine tramite i social, l’Avvocato Guido Pascucci, con qualche indicazione aggiuntiva anche su come procedere quando arriverà la vera richiesta delle somme dell’indebito.
Con una lettera di interruzione della prescrizione per indebito, la Regione Lazio allunga i tempi per poter recuperare le spese sanitarie
Sono partite da diverse Asl e stanno arrivando a destinazione in questi giorni, migliaia di lettere di contestazione per altrettante esenzioni a ticket sanitari, sulla base di documentazione, di patologie o di redditi falsati o non regolarmente dichiarati.
E così che la Regione Lazio si tutela dalla possibilità che passino oltre 10 anni da una prestazione sanitaria, e che il passare di questo tempo non consenta più il recupero di quelle somme.
Per quanto sia certo però che prima o poi (entro un tempo di 10 anni), arriverà la richiesta vera e propria di denaro tramite cartella esattoriale, è altrettanto certo che le comunicazioni di questi giorni preavvisano solo del fatto che presto riceveremo una cartella di contestazione, a cui per altro ci si potrà opporre, documentando la realtà delle proprie patologie e dei propri veri redditi, e chiarendo alla Regione che si aveva il diritto di beneficiare della esenzione totale-parziale del pagamento della prestazione sanitaria.
L’Avvocato di Ostia Guido Pascucci, che si sta occupando in queste ore di rispondere alla numerose richieste di chiarimento sulla vicenda, spiega da dove è partito il tutto:
“La questione si basa su una Ordinanza del Presidente della Regione Lazio che, il 6 novembre 2020, ha elencato il piano di recupero delle presunte irregolarità o evasioni, che per altro ciascuno di noi può facilmente verificare consultando tramite Spid questo link“.
“Non bisogna comunque allarmarsi alla vista di quel foglio dell’Azienda Sanitaria Locale, non sono ingiunzioni di pagamento – dichiara Pascucci -. La prima cosa da fare è come già detto verificare la nostra situazione debitoria, e quello possiamo farlo da noi. Poi bisognerà attendere che arrivi la vera cartella esattoriale. Solo allora, se c’è stato l’errore, questo potrà essere contestato, e si potrà agire se necessario per vie legali”.
“La lettera che arriva a casa è precisa sull’indebito da restituire, ma molto generica sulle motivazioni – conclude l’avvocato – e possiamo dire senza timore di sbagliare, che è una trovata processuale per interrompere intanto subito la prescrizione, e consentire alla Regione di richiedere le somme presunte, affinché non decada il diritto”.
Questo certo significherà per tutti gli utenti messi in dubbio, il dovere di produrre alla Regione Lazio tutta la documentazione che attesti il diritto alla esenzione, ma è la giusta cosa da fare, affinché quel diritto resti alla portata di tutti.
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