Un euro e venti alla consegna. I riders Glovo di Ladispoli si sentono sfruttati e decidono di reagire. Venerdì 22 ottobre è previsto uno stop per tutto il turno e se non ci saranno risposte, la mobilitazione proseguirà.
Riders in sciopero: le ragioni della protesta
Gestiti da un algoritmo, nessuna tutela, nessun diritto, né ferie, né permessi, né malattia, né contributi, illusi da un’autonomia fittizia: questo è il lavoro dei riders.
Paghe ormai da fame che rischiano di non coprire neppure le spese di carburante e usura mezzo. “Da mesi ormai – fa sapere una nota della Nidil Cigl – la politica di Glovo è incentrata sulle mancate risposte alle nostre richieste e sulla costante diminuzione delle paghe”.
“Con l’ultimo ritocco al ribasso operato da Glovo in questi giorni si è toccato il fondo.
I riders Glovo di Ladispoli non ci stanno e proclamano lo stato di agitazione.
Si comincerà con una intera giornata di sciopero il giorno venerdì 22 ottobre.
Si continuerà poi con altri scioperi, fino a quando Glovo non si degnerà di dare risposte”.
“Ciò andrà avanti fino a quando le tariffe non verranno rialzate, facendo quel primo passo verso quel minimo di dignità che ogni lavoro merita e senza il quale può esser solo definito sfruttamento. Scusateci per il disagio, ma anche noi dobbiamo vivere“, termina il sindacato.
Ecco le ragioni che porteranno allo sciopero di venerdì. I riders chiedono di rialzare subito le paghe, ma Glovo non ha mai risposto. “Ci hanno detto perfino che le tariffe basse erano una nostra percezione”, ha affermato una lavoratrice. Ora è il momento della protesta: il sindacato avverte che in assenza di risposte la mobilitazione continuerà.
I riders di Ladispoli, intanto, hanno avuto il sostegno del movimento “Ladispoli Attiva”: “La massimizzazione del profitto aziendale non può e non deve mai ricadere sui diritti fondamentali dei lavoratori, sulle famiglie e sul loro futuro”, hanno affermato gli esponenti del movimento.
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