Scattano da oggi i controlli del green pass anche negli ospedali. Come in tutti i luoghi di lavoro, anche nei presidi ospedalieri e nei poliambulatori c’è l’obbligo di possedere e verificare il possesso del certificato verde con sostanziali differenze rispetto al resto dei comuni spazi a rischio assembramento: i pazienti hanno via libera incondizionata.
Da oggi i controlli sul green pass anche negli ospedali. Il caso del Grassi di Ostia
Obbligo di possesso del green pass anche negli ospedali e nei presidi sanitari. Un obbligo che, lo diciamo subito, non riguarda i pazienti perché è salvaguardato il diritto alle cure mediche bensì i loro accompagnatori e tutto il personale.
In ogni presidio sanitario le Asl stanno posizionando totem che controllano digitalmente la temperatura e il regolare possesso del green pass. Molti ospedali si sono già dotati delle attrezzature posizionate all’ingresso, altri – come nel caso del Grassi di Ostia – sono in attesa delle consegne da parte delle aziende produttrici sovraccariche di ordini.
In compenso i capi dipartimento e i primari sono stati dotati della app per il controllo del green pass presso i dipendenti. Saranno loro a effettuare le verifiche (almeno il 30% della forza lavoro ogni giorno) e a segnalare all’Ufficio del Personale eventuali inadempienze. Il lavoratore non in regola viene sospeso dagli incarichi e la sua sarà considerata assenza non retribuita.
Più complesso, invece, il discorso sui controlli verso gli accompagnatori dei pazienti. Non è ancora chiaro a chi spetterà effettuare le verifiche e per questo motivo in molti ospedali si è scelto di impedire l’accesso a parenti e accompagnatori. Un rebus che andrà risolto quanto prima, in un ambiente sempre più affollato di anziani e disabili temporanei o permanenti.
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