Fiumicino

Fiumicino: riapre il Museo delle navi

Domani, 8 ottobre, la cerimonia di inaugurazione con il ministro della cultura, Dario Franceschini

Rinasce il Museo delle Navi Romane di Fiumicino. Dopo anni di chiusura la struttura, all’interno del parco archeologico di Ostia Antica, riapre al pubblico. Domani, venerdì 8 ottobre, si svolgerà la cerimonia di inaugurazione alla presenza del ministro della cultura, Dario Franceschini.

Il ministro della cultura Dario Franceschini alla cerimonia di riapertura del Museo delle Navi di Fiumicino.

Il Museo delle Navi Romane di Fiumicino riapre i battenti, rinnovato e dotato di nuovi apparati comunicativi.

Il Direttore del Parco Archeologico di Ostia Antica ne aveva annunciato la riapertura entro il 2021 e così è stato.

Domani, venerdì 8 ottobre, alle ore 11.00 si svolgerà la cerimonia di inaugurazione e la riapertura del museo. All’iniziativa prenderà parte anche il ministro della cultura, Dario Franceschini.

Il Museo delle navi romane si trova in via Alessandro Guidoni, 37 a Fiumicino e fu chiuso per restauri nel 2002. Dal 2016 afferisce al Parco Archeologico di Ostia Antica.

Museo delle Navi. La storia

l Museo delle Navi di Fiumicino ospita una delle più importanti collezioni di navi antiche del Mediterraneo, di cui i cinque relitti principali formano un insieme eccezionale: tre imbarcazioni fluviali per il trasporto delle merci lungo il Tevere tra Portus e Roma, una nave da trasporto marittimo e una delle rare barche da pesca conosciute di età romana il cui uso è certo, dotata di un acquario centrale per conservare vivo il pescato.

Il Museo occupa inoltre una posizione particolare nel panorama dei musei europei di navi antiche. È stato realizzato infatti nel luogo stesso in cui le navi sono state ritrovate, all’interno dell’antico bacino portuale di Claudio e Traiano, il Portus Ostiensis Augusti, il più grande porto dell’impero romano.

Furono i lavori per la costruzione dell’aeroporto “Leonardo da Vinci” che portarono, a partire dal 1957, alla scoperta degli imponenti resti della parte nord del porto imperiale, visibili vicino al museo. Il moderno hub aeroportuale del Paese poggia dunque sull’antico hub dell’impero romano, confermando la continuità della vocazione all’apertura al mondo di questo territorio.

Nel corso delle ricerche vennero scoperti i resti di otto imbarcazioni.   Una volta scavate e a contatto con l’aria, le imbarcazioni subirono un rapido e forte degrado, per cui furono costruite delle strutture di legno per sorreggerne le fiancate e recuperare ogni relitto nella sua interezza. Operazione difficile questa, per la delicatezza dei reperti e la scarsa esperienza di cui si disponeva in quel tempo su questo tipo di materiali. Il recupero fu coordinato dall’ingegnere del Genio Civile Otello Testaguzza, che aveva collaborato allo scavo diretto dall’archeologa Valnea Santa Maria Scrinari, poi Soprintendente di Ostia, e lo stesso Testaguzza progettò e fece costruire, nell’area del ritrovamento, un hangar dove i relitti vennero trasportati e sottoposti alle prime operazioni di consolidamento.

L’hangar venne in seguito trasformato in museo, aperto al pubblico nel 1979 con un allestimento decisamente avanzato per l’epoca. Con l’evoluzione delle normative si rivelarono però i limiti di un progetto strutturale a basso costo e il museo venne chiuso nel 2002

Il percorso espositivo

La struttura espositiva è volutamente semplice e ruota intorno ai cinque relitti completi recuperati durante gli scavi. Come sopra indicato, si tratta di imbarcazioni commerciali che costituiscono una collezione di valore eccezionale.

Il Museo è stato concepito come uno spazio espositivo “in progress”. L’obiettivo, partendo dall’allestimento “di base” incentrato sulle navi, è infatti quello di ampliare e arricchire continuamente il patrimonio museale e di inserirlo nel suo contesto, con il progressivo recupero dei resti del porto antico e la creazione di una rete di cui il museo stesso diventi il centro propulsore.

 

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