Sono quattro gli indagati per la campagna d’odio nei confronti del presidente del consiglio Mario Draghi. Gli attacchi sono legati alle misure adottate dal governo per il contenimento della pandemia
Minacce e insulti sul web contro il premier Draghi sopratutto per le misure adottate dal governo per il contenimento della pandemia. La Digos e la Polizia Postale stanno effettuando quattro perquisizioni personali in varie città italiane. Sotto attacco dei ‘no vax’ anche il Presidente della Repubblica, Mattarella, e il Ministro della Salute, Speranza.
Dalle prime ore di questa mattina, giovedì 30 settembre, personale della Digos della Questura di Roma e dei Compartimenti di Polizia Postale, stanno effettuando quattro perquisizioni personali, locali ed informatiche, delegate dalla Procura della Repubblica di Roma a carico di altrettanti soggetti residenti in varie località del territorio nazionale che hanno avuto un ruolo significativo nella campagna d’odio, veicolata sul web anche attraverso insulti e minacce, nei confronti del Presidente del Consiglio, Mario Draghi, soprattutto a seguito delle misure adottate per il contenimento della pandemia.
L’attività di approfondimento investigativo, coordinata dalla Procura della Repubblica di Roma, e condotta dalla Direzione Centrale della Polizia di Prevenzione, dal Servizio della Polizia Postale e delle Comunicazioni e dalla Digos di Roma, ha consentito di acquisire rilevanti indizi nei confronti degli indagati.
È inoltre emersa l’esistenza di “falsi profili” intestati al “presidente Draghi” e pagine che fanno esplicito riferimento al Presidente del Consiglio ed al suo operato istituzionale, attraverso il ricorso ad espressioni offensive e minatorie.
I contenuti dei profili analizzati hanno in prevalenza carattere negazionista e ‘no vax’ e prendono di mira anche il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ed il Ministro della Salute, Roberto Speranza in relazione alle misure introdotte per contrastare il diffondersi del Covid-19.
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