Ostia: “Rifiuti tossici interrati sotto la caserma della polizia locale” (VIDEO)

Oltre 30 agenti sono stati colpiti da tumore. Si teme un nesso con la presenza della discarica.

Oltre trenta agenti della polizia locale di Ostia colpiti dal tumore. Tutti in servizio presso la caserma di Via Capo delle Armi. Una cifra impressionante. Una storia che inizia nel 2005, quando gli uffici del gruppo decimo mare vengono spostati nella nuova sede. Da quel momento l’elenco dei vigili in chemioterapia, e purtroppo anche quello dei morti, si allunga di anno in anno.

Fino a questi ultimi mesi, quando si è aggiunto un nuovo poliziotto malato. A volerci vedere chiaro è Raffaele Paciocca, rappresentante sindacale CISL. Scopre, insieme a un collega, che in passato in quel terreno erano stati sotterrati rifiuti tossici, come accertato e verbalizzato da un agente, nel 2003. E fa partire un esposto agli organi competenti.

Nel 2002-2003  – spiega Paciocca – qui c’era una discarica abusiva, sversamento di liquami, deposito di rifiuti. E’ possibile che magari fosse stata utilizzata anche per deposito o l’interramento di materiali di cui non conosciamo la provenienza. A seguito di un controllo fatto da un nostro valoroso collega, è emersa l’effettiva esistenza di questa discarica.

Purtroppo dobbiamo riscontrare che gli indici di patologie, di affezione oncologica all’interno del comando sono molto alti. Si parla di 30 dipendenti. Non sappiamo se ce ne sono soltanto 30 o se ce ne sono di più. Questo è un dato che può gestire il datore di lavoro con il medico competente e deve assolutamente incrociare questi dati e fare una verifica, uno screening. Noi abbiamo chiesto uno screening sul personale; abbiamo anche fatto un esposto allo Spresal da cui ne è nata poi collezionando gli atti raccolti dalla CISL una denuncia alla Procura della Repubblica.

Purtroppo è una cosa molto dolorosa, perché partecipare alla vita di un collega, un compagno di viaggio e poi vederlo ammalato è una cosa che ci portiamo dentro come un dolore. Per questo noi continuiamo a combattere, non ci siamo fermati, continuiamo ad avere fiducia nella magistratura e nella Procura della Repubblica per quanto riguarda eventuali contaminazioni del terreno che possano aver prodotto o abbiano un nesso causale con le patologie tumorali che abbiamo. Ovviamente questo va fatto attraverso organi tecnici-sanitari che devono fare dei carotaggi all’interno della caserma e dare delle risposte concrete“. – conclude Paciocca.

Servizio di Siria Guerrieri

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