Covid e chiusura stazioni della Roma-Lido: più macchine in giro, più incidenti (VIDEO)

La chiusura delle stazioni della Roma-Lido è l’ennesimo colpo di grazia sulla sicurezza stradale. Lo confermano le associazioni che si occupano di mobilità.

Per paura degli affollamenti ma anche per colpa del taglio delle stazioni della Roma-Lido, sono sempre di più. I cittadini del litorale che utilizzano la loro automobile per gli spostamenti. Purtroppo non è una buona notizia.

Sicurezza stradale e Covid: le due questioni ancora una volta sembrano legate. Almeno è quanto confermano le associazioni che si occupano di mobilità nella Capitale.

Questa pandemia ha messo in risalto un aspetto. – spiega Antonio Mortai, dell’Associazione Vivinstrada Romal’inefficienza del trasporto pubblico che ha contribuito ad un aumento del traffico veicolare. Nel nostro territorio c’è stata la debacle della Roma-Lido, ha comportato notevoli disagi all’utenza che non riusciva a raggiungere la sede di lavoro in tempi brevi. Inoltre, molte persone hanno optato per l’automobile per evitare assembramenti sui mezzi pubblici. Le immagini degli autobus e dei treni affollati ce le abbiamo ancora tutte davanti agli occhi“.

Una delle ragioni che spinse il Governo ad introdurre il coprifuoco alle 22 in piena pandemia era la necessità di limitare oltre che i contatti, anche gli incidenti stradali con la conseguente pressione sugli ospedali. Oggi, invece, è proprio la paura del contagio e dell’affollamento sui mezzi pubblici a far si che molte persone siamo tornate ad utilizzare la propria automobile per esempio per recarsi a lavoro.

Con l’aumento del traffico veicolare di pari passo aumenta anche il tasso di incidentalità e quindi la sicurezza stradale viene messa a dura prova” – aggiunge Mortai.

Il colpo di grazia in questi giorni lo ha dato il taglio delle stazioni della Roma-Lido.

La caratteristica del nostro territorio è quella di avere strade molto larghe. Nello specifico qui ci troviamo in via Mar Rosso, una strada con ampiezza di carreggiata superiore a 20 metri. Lungo tutto il rettilineo anche inconsapevolmente una persona si ritrova ad andare a velocità superiori al limite consentito“. – conclude Mortai.

Gli automobilisti in questi giorni segnalano, fra l’altro, anche la pericolosa presenza di aghi di pino sulla Cristoforo Colombo. Un tappeto che rischia di rendere scivoloso l’asfalto soprattutto per moto e motorini.

I numeri

I numeri del fenomeno – come ricorda Paula Felipe De Jesus di REvoluzione Civica – ce li offre Enel X, in collaborazione con Here: “giungla di macchine e scooter che per sfuggire dai disservizi del trasporto pubblico abbandonano bus, tram, metro e ferrovie ex concesse“. Dato confermato anche dall’indagine Floating Car Data dell’Agenzia per la mobilità di Roma che rileva come il traffico sia aumentato del 20% rispetto all’inizio del lockdown e +8% sullo stesso periodo dell’anno scorso.

Sulla metro C siamo all’83% dei passeggeri, sulla linea A al 76%, la B e la Roma-Lido al 60% (grazie alla chiusura di 3 fermate) che l’anno scorso registrava l’84% dei passeggeri. Così, il Municipio X e il IX sono quelli che registrano la maggiore ripresa del traffico automobilistico, tanto che solo ad Ostia la congestione è aumentata del 16%. E non vengono calcolati nell’analisi i tempi di attesa interminabili, l’assenza di parcheggi, il costo delle strisce blu, le ZTL attive e l’aumento della vendita dei posti auto nei parking.

Enel X preannuncia “un autunno da incubo e un’aria irrespirabile. Ogni settimana il traffico aumenta del 4%” e fra poco finisce lo smartworking per un milione di persone.

Servizio di Mara Azzarelli

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