Emergenza cinghiali a Roma: braccio di ferro legale tra Comune e Regione
Roma: è stato presentato oggi in Procura l’esposto della Sindaca di Roma Capitale contro le inadempienze della Regione Lazio, in merito alla gestione dei cinghiali all’interno del territorio cittadino. La risposta di Regione, Codacons e Coldiretti, che da tempo sollevano la questione della responsabilità.
La sindaca di Roma, Virginia Raggi, ha presentato oggi un esposto in Procura contro la Regione Lazio in merito alla gestione dei cinghiali nelle aree urbane “ricadenti nel territorio di Roma Capitale”.
Nell’esposto si afferma che: “la presenza massiccia e incontrollata dei cinghiali, nelle aree urbane sarebbe conseguenza della mancata previsione e/o attuazione da parte della Regione Lazio di efficaci piani di gestione”.
In particolare viene fatto presente che: “secondo l’articolo 19 della legge 157 del ’92 sarebbero le Regioni a dover provvedere al controllo delle specie di fauna selvatica anche nelle zone vietate alla caccia”.
Nel testo dell’esposto presentato alla Procura inoltre, la Regione Lazio, secondo il Campidoglio:
“Risulterebbe inadempiente al Protocollo d’Intesa sottoscritto con la Città Metropolitana di Roma Capitale e Roma Capitale, sulla mancata predisposizione di piani di gestione della fauna selvatica nelle aree ricadenti nel territorio di Roma Capitale, e sulla necessità di individuare delle strutture regionali in grado di ricevere gli animali vivi, catturati nell’ambito delle attività di controllo numerico”.
L’esposto della Sindaca, fa anche riferimento all’articolo 19 della legge 157 del ’92 secondo il quale sarebbero: “le Regioni a dover provvedere al controllo delle specie di fauna selvatica anche nelle zone vietate alla caccia”.
Non tarda ad arrivare la replica della Regione Lazio, nella nota ufficiale diramata oggi:
“Nel rispetto dell’istituzione che rappresentiamo e della serietà che ha sempre contraddistinto l’amministrazione Zingaretti, siamo in attesa di ricevere l’esposto e conoscere i punti contestati dalla sindaca Raggi. Teniamo a ricordare alla sindaca – aggiungono – che il richiamo da lei fatto alla legge nazionale risulta incompleto della normativa regionale dettata, in particolare, dall’art 35 della legge regionale 17 del 1995, che è stato oggetto di modifiche proprio al fine di risolvere i problemi di competenza in materia di fauna selvatica specie cinghiale, tenuto conto anche degli orientamenti giurisprudenziali della corte costituzionale – con legge regionale 11 agosto 2021″.
Posizione sfavorevole rispetto all’esposto, è anche quella delle varie forze politiche, su un’azione considerata “a dir poco tardiva”. La questione dei cinghiali infatti, più volte fotografati in giro per le strade della Capitale in cerca di cibo, vicino ai cassonetti dei rifiuti stracolmi, finisce solo ora in Procura, ma dopo quasi due anni dalle prime segnalazioni (leggi qui).
L’invasione di questi animali, oramai presenti non solo in periferia ma anche in pieno centro, è causata dalla presenza di tonnellate di rifiuti in strada vera emergenza alla base del problema, che attirano interi branchi e mettono a repentaglio l’incolumità dei residenti.
Non è diversa la prospettiva di Codacons, che sposta il carico delle responsabilità della presenza di animali selvatici sul territorio comunale, sulle omissioni della stessa amministrazione capitolina. E della stessa idea, sono anche gli agricoltori di Coldiretti, scesi in piazza a luglio scorso con la richieste di intervenire per fermare l’invasione di questa fauna selvatica.
Il fenomeno gravoso, tradotto in numeri, è di oltre 2,3 milioni di cinghiali che da tempo scorazzano per le campagne e la città, alla ricerca di cibo facile tra i rifiuti spesso abbandonati a ridosso dei cassonetti già colmi.
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