Attacco al “Festival della Vagina felice” da parte del professor Guido Antiochia, per quasi quarant’anni professore di Religione e responsabile della Rete Pacis
Lancia in resta, i cattolici attaccano il “Festival della Vagina felice” in programma a Ostia Antica nel prossimo weekend. E la critica arriva da uno dei personaggi più autorevoli del mondo cattolico di Roma, il professor Guido Antiochia, responsabile della Rete Pacis di unità dei cristiani e per il dialogo religioso.
Antiochia, romano, due lauree, una in Scienze politiche e l’altra il Scienze religiose, è un personaggio molto noto sul litorale romano e nel mondo cattolico romano: per quasi 40 anni ha insegnato Religione al liceo classico “Anco Marzio” e non solo. Da tempo è responsabile della Rete Pacis unità dei cristiani e dialogo religioso in X Municipio. Nel suo mirino c’è il “Festival della Vagina felice” che si terrà sabato 28 e domenica 29 agosto a Ostia Antica (leggi qui il programma completo).
“Nel 1936 – esordisce in una nota il professor Antiochia – uscì un grande libro: il suo titolo era ‘Umanesimo integrale’ di Maritain. Dopo quasi un secolo c’è chi propugna un Vaginesimo integrale. Marx e poi Marcuse denunciavano l’alienazione, cioè la riduzione dell’uomo allo stato di cosa: ora abbiamo l’esaltazione della riduzione della donna allo stato di vagina”.
“I nostri organi più intimi – prosegue Guido Antiochia – possono essere uno stupendo strumento di espressione dei propri sentimenti, della donazione di tutto di sè stessi all’altra persona, lo strumento attraverso il quale si dà origine a una nuova vita desiderata e voluta. Se vengono lasciati da soli al piacere tutto ciò che si ottiene è un divertimento che dura poco. A questi organizzatori del festival della vagina va detto che nella vita, per noi credenti e per i cittadini maturi, ci sono cose molto più interessanti e che possono dare soddisfazioni molto più intense e varie“.
Non meno indignata è la posizione di Padre Agostino Ugbomah, della Cattedrale e Basilica di Sant’Aurea, a Ostia Antica. “Ho letto con incredulità che si sta organizzando, nei giorni più importanti per Ostia nei quali festeggiamo Sant’Agostino e Santa Monica, un cosiddetto ‘Festival della Vagina felice’ – commenta – È vero che non si può negare a nessuno di conoscere e vivere la propria intimità ma i cristiani di Ostia cercano di dare impulso e promuovere una cultura fondata sull’Amore responsabile adulto e, invece, apprendo con amarezza che vengono promosse attività molto poco edificanti. Questo mostra che anche sul nostro Territorio stiamo vivendo oggi una pericolosa crisi antropologica e un crollo della morale“.
Critiche all’evento vengono espresse anche da Padre Gheorghe Militaru, Pope Chiesa Cristiana Ortodossa lidense Ingresso del Signore in Gerusalemme e Vicario Generale in Italia. “Nel nome della libertà – sostiene – prende sempre più piede il non rispetto, l’arroganza e l’ignoranza nei giorni del patrono di Ostia Santo Agostino. Intitolare un festival della vagina vuol dire molto sui tempi ‘vuoti’ che stiamo vivendo. Rispettare la libertà altrui significa e impone anche che l’altro rispetti i tuoi valori, la tua dignità e la tua fede. Questo è un vero problema“.
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