“Chiusi quindici giorni per aver cercato di far rispettare le regole”. Non ci stanno i gestori del rinomato locale “La pecora nera”, a Civitavecchia. Il servizio di Riccardo De Paola
Rissa in città. A Civitavecchia, in via Duca D’Aosta luogo della movida cittadina, la questura di Roma ha deciso per il fermo di 15 giorni per un locale molto rinomato in città.
Il 15 agosto, dopo i fuochi d’artificio, c’è stata una rissa all’esterno del locale “La Pecora nera” a Civitavecchia. Un ragazzo è andato al pronto soccorso perché aggredito dagli addetti alla sicurezza.
La questura di Roma per questo episodio ha deciso di mettere i sigilli per 15 giorni (leggi qui). Adesso è tutto in mano ai legali: logicamente i gestori stanno subendo danni economici notevoli.
“Siamo qui per verificare i danni – ha affermato la proprietaria del locale, Belen – Siamo mortificati per quanto accaduto. Il danno che abbiamo subito è gigante, in pieno agosto a fare una chiusura di 15 giorni è veramente impensabile. Vogliamo valutare bene tutto quello che è nelle nostre condizioni per lavorare in maniera serena”.
“Ci dispiace per il ragazzo che ha subito le lesioni, ma non siamo un pub in una pubblica via e non possiamo subire quello che non è nelle nostre competenze”, ha concluso Belen.
“Il documento non riporta in assoluto quello che sia la mancanza da parte della società – ha affermato l’avvocato Matteo Mormino – è solo un decalogo delle norme che devono essere preventivamente attuate. Reputo sia un provvedimento molto restrittivo”.
“Il locale si sta avvalendo di una società specializzata per il calcolo danni, non soltanto per i mancati incassi. Addossare una responsabilità al locale solo perché è successo un fatto all’esterno, è un atteggiamento poco servile nei confronti di chi deve far rispettare le regole”, ha concluso Mormino.
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