Tutte le nuove regole e le differenze tra zona bianca e gialla
A partire da venerdì 6 agosto entra in vigore l’obbligo del green pass.
La certificazione Covid sarà necessaria per poter accedere a quasi tutte le attività al chiuso: ristoranti, palestre e cinema per citarne solo alcune.
In caso di vaccinazione, il certificato verde in Italia è valido dal 15esimo giorno successivo all’inoculazione della prima dose di un vaccino riconosciuto dall’Aifa (Agenzia Italiana del Farmaco).
Parliamo quindi di Pfizer, Moderna, Vaxzevria (AstraZeneca) o Janssen (Johnson&Johnson) fino alla data della seconda dose e da quel giorno per altri 270 giorni (circa 9 mesi).
La durata è invece di circa 6 mesi (180 giorni) dalla guarigione in caso di infezione da Covid e di solo 48 ore nel caso di un tampone antigenico o molecolare risultato negativo.
Stando a quanto scritto nel decreto legge 23 luglio 2021, n. 105, dal 6 agosto il green pass sarà obbligatorio – anche in zona bianca – per tutti i servizi di ristorazione svolti da qualsiasi esercizio in caso di consumo al tavolo al chiuso e non al bancone.
Il green pass sarà necessario anche per eventi e competizioni sportive, piscine, palestre e centri benessere.
Sarà obbligatorio anche nel caso di sagre e fiere, convegni e congressi; parchi tematici e di divertimento; musei, centri culturali, centri sociali e ricreativi per quanto riguarda le attività al chiuso.
Comprese anche le attività di sale gioco, sale scommesse, sale bingo e casinò e i concorsi pubblici.
Le restrizioni valgono anche per gli spettacoli aperti al pubblico, che si potranno svolgere unicamente con posti a sedere assegnati precedentemente e a condizione che sia garantito il rispetto della distanza interpersonale di almeno un metro.
Le regole valgono sia per gli spettatori che non siano abitualmente conviventi, sia per il personale, e l’accesso è consentito solamente ai soggetti muniti di una delle certificazioni verdi Covid-19.
Le disposizioni non si applicano ai bambini e ragazzi esclusi per età dalla campagna vaccinale e ai soggetti esenti sulla base di idonea certificazione medica.
Per quanto riguarda le condizioni che portano una regione da una fascia di colore a un’altra, si entra in quella bianca quando una regione ha un’incidenza settimanale di casi ogni 100mila abitanti sotto i 50 per tre settimane consecutive.
Nel caso l’incidenza settimanale sia pari o superiore a 50 si resta in bianco se si verifica una di queste due condizioni: il tasso di occupazione dei posti letto nei reparti Covid è uguale o inferiore al 15%; il tasso di occupazione delle terapie intensive è pari o inferiore al 10%.
Si entra pertanto in zona gialla quando l’incidenza è pari o superiore a 50 e inferiore a 150 casi.
Nel caso l’incidenza sia invece pari o superiore a 150 si resta in zona gialla se si verifica una di queste due situazioni: il tasso di occupazione del reparti Covid è uguale o inferiore al 30%; il tasso di occupazione delle terapie intensive è pari o inferiore al 20%.
Obbligatorio indossare le mascherine nella fascia gialla: esentati i bambini sotto i sei anni e chi ha una patologia incompatibile con l’uso del dispositivo.
Altra differenza in zona gialla: i bar e ristoranti al chiuso possono effettuare servizio al tavolo fino alle 18:00, mentre all’aperto anche a cena.
Cinema e teatri sono aperti, ma col rispetto di rigide limitazioni: solo posti a sedere prenotati in anticipo e distanza di almeno un metro. Limitata anche la capienza al 50% e comunque mai più di 1.000 spettatori al coperto e 2.500 all’aperto.
Le discoteche per ora restano chiuse ovunque, ma in zona gialla gli alberghi sono aperti e i ristoranti interni possono continuare a servire i pasti anche a cena senza limiti di orari limitatamente ai clienti che alloggiano in hotel.
Al momento negli alberghi non è comunque previsto l’obbligo di esibire il green pass che, invece, serve per piscine, palestre e centri benessere all’interno delle strutture alberghiere (solo se al chiuso).
Per gli eventi sportivi in zona gialla la capienza consentita non può essere superiore al 25% di quella massima autorizzata e, comunque, il numero massimo di spettatori non può essere superiore a 2.500 per gli impianti all’aperto e a 1.000 per gli impianti al chiuso.
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