Grande Roma

Ponte della Scafa, progetto infinito: il Campidoglio chiede di nuovo i permessi

Ponte della Scafa ancora in alto mare: il Campidoglio, che è stazione appaltante, riconvoca la Conferenza dei Servizi e lo fa alla vigilia delle ferie estive

Dopo tredici anni dall’affidamento dell’appalto, il Campidoglio convoca di nuovo la Conferenza dei Servizi per l’approvazione del progetto definitivo del nuovo Ponte della Scafa. Lo fa a tre anni dalla precedente conferenza e in una data sospetta: il 29 luglio, alla vigilia delle ferie estive.

Ponte della Scafa ancora in alto mare: il Campidoglio, che è stazione appaltante, riconvoca la Conferenza dei Servizi e lo fa alla vigilia delle ferie estive

Sono 19 i soggetti convocati alla Conferenza dei Servizi che si terrà online venerdì 29 luglio. Dentro ci sono tutti gli enti coinvolti nell’approvazione del progetto definitivo dell’opera, soprattutto quei soggetti ai quali nella precedente convocazione, ormai tre anni fa, non era stato chiesto il parere, in particolare Consorzio di Bonifica e Commissione della Riserva Statale.

Sul tavolo ci sono due aspetti che rischiano di far saltare completamente l’opera. Il primo è relativo al complesso assetto idraulico: le strade di raccordo con la viabilità esistente (soprattutto sul versante di Ostia) nel vecchio progetto si trovavano su canali di bonifica e l’impermeabilizzazione della superficie stradale richiede vasche di laminazione per impedire allagamenti. La seconda questione è quella relativa ai costi. L’opera è stata concepita con il prezziario dei materiali del 2007 mentre adesso è vigente quello del 2020. In questo lasso di tempo il costo complessivo è lievitato notevolmente: basti dire che lo scorso anno il solo ferro, materiale indispensabile per un ponte, è cresciuto del 126%.

Secondo indiscrezioni il nuovo progetto prevede un costo superiore di 14 milioni di euro rispetto ai 29 stanziati ma c’è chi è pronto a scommettere che gli interventi correttivi porteranno fino al 50 milioni il costo totale dell’opera.

Va ricordato che rispetto alle procedure finora osservate, l’Associazione “Amici del litorale” di Ostia e il Codacons hanno più volte sollevato dubbi e contestazioni. E il Codacons è andato oltre: ad aprile scorso l’associazione tra consumatori ha, infatti, presentato un esposto alla Corte dei Conti del Lazio, chiedendo di accertare eventuali sprechi di soldi pubblici e danni sul fronte erariale.

Come noto il progetto relativo alla realizzazione del Nuovo Ponte della Scafa ha avuto inizio 2006, quando fu sottoscritto un protocollo d’intesa tra il presidente della Regione Lazio Piero Marrazzo, il presidente della Provincia di Roma Enrico Gasbarra, il sindaco di Roma Walter Veltroni e il sindaco di Fiumicino Mario Canapini. Nel 2008 il Campidoglio approvò il progetto definitivo e successivamente la Regione Lazio finanziò due terzi dei 39 milioni stanziati (oggi 29). Solo nel 2018 il Comune di Roma ha approvato il progetto esecutivo, promettendo che dopo avere concluso le indagini geologiche e geotecniche, entro l’inizio del 2018 sarebbero partiti i lavori di realizzazione previsti.

L’assenza di pareri dal Consorzio di bonifica però ha reso il permesso di costruzione del ponte illegittimo.

Insospettisce che la data fissata per la Conferenza dei Servizi sia nell’ultimo giorno utile prima delle ferie estive. La maggior parte degli uffici pubblici nel periodo di agosto si sguarnisce di personale e formulare entro 45 giorni il parere, come prescritto dalle norme, sarà davvero arduo. Ricordando, soprattutto, che l’assenza di parere corrisponde a parere favorevole.

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