Green pass obbligatorio dal 6 agosto: ecco dove e per cosa. Le multe

Mario Draghi illustra le decisioni del Consiglio dei Ministri: dal 6 agosto green pass obbligatorio per servizi e attività di ristorazione. Discoteche ancora chiuse

obbligo del green pass

L’obiettivo primario resta la vaccinazione al maggior numero possibile di persone. Intanto, però, dal 6 agosto, per poter accedere a diversi servizi e a vari pubblici esercizi, sarà necessario disporre del green pass. Dovrà essere esibito per mangiare nei ristoranti al chiuso, per assistere a spettacoli all’aperto, frequentare centri termali, piscine, palestre, fiere, congressi e concorsi. Servirà anche nei bar ma non per consumare al bancone, anche se al chiuso.

Mario Draghi illustra le decisioni del Consiglio dei Ministri: dal 6 agosto green pass obbligatorio per servizi e attività di ristorazione. Discoteche ancora chiuse

Sono le decisioni assunte dal Consiglio dei Ministri e illustrate dal premier Mario Draghi nel corso della conferenza tenutasi stasera, giovedì 22 luglio. Il Primo ministro parte dall’appello sulle vaccinazioni, senza le quali “si deve chiudere tutto, di nuovo”. Spingere ancora più in alto la curva delle persone immunizzate in Italia, che “devono proteggere sé stesse e le loro famiglie”, ma anche continuare a dare “serenità a questa estate” con il green pass, che “non è un arbitrio ma una condizione per non chiudere le attività produttive”.

Parole, quelle di Draghi, alle quali segue anche un duro monito nei confronti di scettici e no vax: “l’appello a non vaccinarsi è un appello a morire”, dice.

Restano dei nodi, come la ripresa della scuola in presenza, i trasporti e l’utilizzo del lasciapassare anche per l’accesso ai luoghi di lavoro: “Ci stiamo pensando – spiega Draghi – È una questione complessa e da discutere con i sindacati”. E su quella di far rientrare in presenza i dipendenti della pubblica amministrazione, aggiunge: “la sta affrontando Brunetta, ma farà parte dell’area del lavoro che non abbiamo ancora toccato”.

Dove sarà obbligatorio il green pass

Intanto l’obbligo del green pass per l’accesso a diverse attività entra nel decreto, ma la sua introduzione, rispetto a quanto annunciato su diversi fronti, è posticipata di due settimane proprio per dare il tempo necessario di uniformarsi alle regole: entrerà in vigore il 6 agosto con tamponi a costo calmierato per le famiglie e per chi non può vaccinarsi.

Il certificato verde – valido già solo con una dose o con test negativo entro le 48 ore – sarà necessario per ristoranti al chiuso, spettacoli all’aperto, centri termali, piscine, palestre, fiere, congressi e concorsi. Servirà anche nei bar ma non per consumare al bancone, anche se al chiuso.

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Obbligo di esibire il green pass in molti ambiti della vita sociale

Non ripartiranno i balli nelle discoteche, con i gestori ora nuovamente in protesta. Ma, è stato annunciato, arriveranno 20 milioni per le attività chiuse causa Covid, fondi che andranno in particolare proprio alle discoteche: sul provvedimento – ha garantito Draghi – c’è accordo pieno in Consiglio dei Ministri.

Definite anche le soglie massime di ospedalizzazione che determineranno, più dell’incidenza, l’assegnazione dei colori alle regioni: sotto il 10% di occupazione dei posti letto in terapia intensiva e sotto il 15% nei reparti ordinari si resta in zona bianca, oltre quella soglia si va in gialla. Sforando invece rispettivamente con il 20 e 30% si passa in arancione e con 30 e il 40% c’è la zona rossa.

È stata anche confermata la proroga dello stato di emergenza, fino alla fine del 2021. Le prime indicazioni sui provvedimenti sono emerse dopo la cabina di regia riunita dall’Esecutivo. Poi il confronto con le Regioni, alle quali il Governo ha illustrato le linee generali del decreto prima che andasse in Cdm e da cui sono emersi i dubbi di vari presidenti.

Alcuni governatori delle piccole regioni hanno espresso il timore che l’aggiornamento dei nuovi parametri possa esporli al rischio di passare in zone di colore più restrittive. Tra questi ci sono Tesei dell’Umbria e Lavevaz della Valle D’Aosta il quale, parlando di “inapplicabilità” degli indicatori, paventa il “rischio di ‘chiudere’ per soli due o tre pazienti positivi ricoverati nell’unico ospedale regionale“. Sui temi legati al green pass i governatori hanno invece chiesto di inviare quantitativi di vaccini adeguati all’eventuale aumento delle prenotazioni per le inoculazioni, spinte probabilmente dall’estensione del certificato verde.

Un’inversione di tendenza nella somministrazione delle prime dosi si è già registrata negli ultimi giorni: sono infatti tornate sopra quota 100mila al giorno, con un livello massimo di oltre 120mila primi vaccini inoculati. Nell’arco della prima metà della settimana si è superata complessivamente la quota di oltre 400 mila prime dosi.

Le sanzioni

Chi viola le regole rischia multe da 400 a 1000 euro; saranno sanzionabili sia l’esercente che il cliente.

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