Del Vicario: "E’ scandaloso, che dopo la morte dell’ex guardia giurata nessuno si sia preoccupato di ritirare armi e munizioni agli eredi".
“Una tragedia annunciata“. Anche il Sindacato Autonomo Vigilanza Privata è intervenuto in merito al triplice omicidio avvenuto ieri nel Consorzio di Colle Romito, nel quale hanno perso la vita un 74enne, due bambini di 5 e 10 anni e l’uomo che avrebbe sparato i colpi, trovato suicida nella sua abitazione (leggi qui).
Il sindacato ha inviato un comunicato alla redazione per portare all’attenzione come il gravissimo episodio di ieri in Via Degli Astri, sia soltanto l’ultimo di una lunga serie e di come sia urgente intervenire per garantire la sicurezza, controllando e monitorando i detentori di armi.
“Il gravissimo episodio avvenuto ad Ardea, nel corso del quale sono rimasti uccisi un anziano e due bambini, è l’ennesimo di una serie di altrettanto sanguinosi fatti a seguito dei quali lo stato non ha assunto iniziative preventive di alcun genere”. – ha commentato Vincenzo Del Vicario, Segretario Nazionale del Sindacato Autonomo Vigilanza Privata.
“Il Ministero dell’Interno – prosegue il Segretario – deve intervenire urgentemente per garantire, con sistemi automatizzati e interconnessi il controllo effettivo e il monitoraggio dei detentori delle armi.
E’ scandaloso, che dopo la morte dell’ex guardia giurata nessuno si sia preoccupato di ritirare armi e munizioni agli eredi, soprattutto dovendosi conoscere le condizioni in cui versava il giovane.
Manca un sistema informatizzato di controllo, che pure era stato promesso e per il quale erano stati spesi ingenti fondi pubblici. Ma gli stessi accertamenti medici, con intervalli estremamente estesi, sono svolti secondo procedure risibili, prive di qualsiasi affidabilità e rimessi ad un circuito medico che, forse più orientato al profitto economico che all’accuratezza, non è in alcun modo controllato.
Inoltre, sempre per favorire l’industria armiera, è consentito il possesso di un numero illimitato di armi lunghe e delle loro munizioni. La sparatoria di Guidonia del 4 novembre 2007, nulla ha insegnato, lasciando che persone che patiscono un disagio psichico siano lasciate senza controllo, fino al punto di mettere in pericolo l’altrui vita e rovinare quella propria e delle incolpevoli famiglie”. – ha concluso Del Vicario.
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