Le sedute aggiuntive hanno riportato il reparto ai livelli del 2019: gli interventi chirurgici sono stati 3.200
La cataratta ovvero l’opacizzazione parziale o totale del cristallino è un’alterazione solitamente correlata all’età per questo nella maggior parte dei casi – che non sono la totalità – si parla di cataratta senile. In ospedale l’intervento si effettua in day hospital.
Anche se durante la pandemia sono diverse le segnalazioni di anziani che, poco informati o mal guidati, hanno pensato di non potersi rivolgere per via del covid alle strutture ospedaliere ma di essere costrette a fare riferimento alle cliniche private. In pratica a sborsare soldi. Falso. All’ospedale Grassi questo tipo d’intervento viene effettuato regolarmente. Anzi, nel nosocomio lidense il reparto di oculistica vanta per questo tipo di prestazioni numeri da record e liste d’attesa tra le più basse della Capitale.
“Da diverse settimane a questa parte l’ospedale è pienamente operativo, tutti i servizi sono stati riaperti in maniera ordinaria. Logicamente rispettiamo sempre le misure anti contagio, ma tutte le prestazioni sono assolutamente prenotabili e fattibili nell’ospedale. Abbiamo avuto da questo punto di vista, in particolare per l’oculistica, una grande sensibilità da parte dei professionisti“, ha affermato Marta Branca, Direttore Generale della ASL Roma 3.
“Indubbiamente abbiamo recuperato moltissimo rispetto all’anno scorso quando siamo stati chiusi quasi quattro mesi per il lockdown legato all’emergenza covid. Abbiamo implementato le attività con delle sedute pomeridiane aggiuntive di oculistica, riportando i livelli di attività a quelli del 2019 e riuscendo a fare quasi 3.200 interventi chirurgici“, ha sottolineato Andrea Niutta, direttore dell’Unita operativa complessa oculistica Ospedale Grassi.
Il reparto di oculistica oltre ai numeri, vanta prestazioni all’avanguardia che in qualche modo si è riusciti a mantenere anche in pandemia.
“Siamo riusciti a mantenere questa caratteristica facendo interventi di urgenza, ma soprattutto non abbandonando tutti i pazienti che in molti ospedali, purtroppo per l’emergenza covid, non sono stati seguiti per la cura delle degenerazioni maculari correlata all’età. In quei quattro mesi siamo riusciti a trattare i pazienti che avevano una degenerazione maculare senile, utilizzando il distanziamento sociale, allentando i numeri, ma cercando sempre di dare una risposta a questi cittadini che ci venivano mandati anche da altri ospedali di Roma“.
Il 30% dei pazienti che supera i 65 anni di età viene colpito da cataratta in uno o in entrambi gli occhi. Il 71% delle persone di età pari o superiore agli 85 anni è affetta dallo stesso disturbo. Dunque niente paura. Il tutto si risolve quasi sempre con una visita e un intervento ospedaliero che si conclude al massimo in una mezza giornata.
Servizio di Mara Azzarelli
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