Sarebbe stato finalizzato a un’estorsione il sequestro di persona sventato dalla Polstrada lungo l’A1. Due cittadini francesi d’origine magrebina sono stati arrestati più un terzo uomo loro connazionale è in stato di fermo.
Banditi d’origine nordafricana arrestati: sono stati intercettati dalla Polstrada sulla A1 mentre portavano il sequestrato in Francia
L’operazione è avvenuta nella giornata di martedì 25 maggio ma resa nota solo oggi, sabato 29. Grazie ad un blitz della polizia, è stato liberato lungo l’A1 nei pressi di Orvieto un italiano di origine campana sequestrato in provincia di Napoli – è emerso dalle indagini – a scopo di estorsione.
In arresto, con l’accusa di sequestro di persona, sono finiti due uomini nati in Francia ma di origine magrebina, sorpresi in auto insieme al sequestrato. Su un terzo uomo, anche lui magrebino, sono ancora in corso accertamenti per chiarirne la sua posizione nella vicenda.
L’episodio – riferisce la questura di Terni – è avvenuto martedì, quando alla sala operativa della polizia stradale di Roma sono giunte alcune segnalazioni sul presunto sequestro. Secondo le informazioni fornite, i rapitori e il sequestrato viaggiavano a bordo di un’auto di colore scuro, con targa francese e diretta al nord. La polizia stradale di Orvieto, con il coordinamento del Centro operativo di Fiano Romano, è riuscita, in tarda serata ad intercettare il veicolo segnalato con le quattro persone a bordo. Al momento del controllo agli agenti non è sfuggito lo sguardo di evidente sollievo di uno degli occupanti il quale, avvicinato da un poliziotto, ha sussurrato a bassa voce di essere stato rapito.
Accompagnati negli uffici della Polstrada, la vittima ha sporto denuncia raccontando i particolari del suo sequestro e riferendo che, con ogni probabilità, la ragione del gesto era da ricondurre a questioni di presunti crediti reclamati dai sequestratori.
Le successive indagini della Stradale di Orvieto, sotto il coordinamento della procura di Terni, hanno permesso di appurare che l’intenzione dei rapitori era quella di condurre il sequestrato in Francia per liberarlo solo una volta che il riscatto fosse stato pagato.
Le indagini – riferisce sempre la polizia – hanno anche evidenziato lo spessore criminale di caratura internazionale dei sequestratori, già inquisiti anche per rapine a mano armata, aggressioni contro le forze dell’ordine e fuga da una stazione di polizia.
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