Ema ha autorizzato la vaccinazione Pfizer su ragazzi di 12/15 anni dopo l’analisi di uno studio condotto su 2000 bambini. Su tutti, adulti e bambini, niente terza dose
Via libera dell’Agenzia europea del farmaco (Ema) alla somministrazione del vaccino di Pfizer-BioNTech per la fascia d’età tra i 12 e i 15 anni. Lo ha annunciato l’Ema, ente europeo del farmaco
«Starà a ciascun Stato membro se e quando usare il vaccino di Pfizer-BionTech per gli adolescenti. L’uso raccomandato per gli adolescenti seguirà la linea adottata per gli adulti, ovvero due dosi, con un intervallo di almeno 3 settimane», spiega Marco Cavaleri dell’Ema.
Lo studio, spiegano all’Ema, ha dimostrato che la risposta immunitaria a Comirnaty in questo gruppo era paragonabile alla risposta immunitaria nella fascia di età compresa tra 16 e 25 anni.
L’efficacia di Comirnaty è stata calcolata in quasi 2.000 bambini di età compresa tra 12 e 15 anni che non presentavano segni di infezione precedente. Questi hanno ricevuto il vaccino o un placebo, senza sapere quale era stato somministrato. Dei 1.005 bambini che hanno ricevuto il vaccino, nessuno ha sviluppato il Covid rispetto a 16 bambini su 978 che hanno ricevuto l’iniezione fittizia.
Ciò significa che, in questo studio, il vaccino è stato efficace al 100% nel prevenire il virus (sebbene il tasso reale potrebbe essere compreso tra il 75% e il 100%). Gli effetti indesiderati più comuni nei bambini di età compresa tra 12 e 15 anni sono simili a quelli nelle persone di età pari o superiore a 16 anni.
Includono dolore al sito di iniezione, stanchezza, mal di testa, dolori muscolari e articolari, brividi e febbre. Questi effetti sono generalmente lievi o moderati e migliorano entro pochi giorni dalla vaccinazione. L’Ema ha concluso che i benefici del siero in questa fascia di età superano i rischi. Tuttavia è stato osservato che, a causa del numero limitato di bambini inclusi nello studio, questo non avrebbe potuto rilevare effetti collaterali rari. Il comitato per la sicurezza dell’Ema sta attualmente valutando casi molto rari di miocardite (infiammazione del muscolo cardiaco) e pericardite (infiammazione della membrana intorno al cuore) che si sono verificati dopo la vaccinazione con Pfizer, principalmente in persone di età inferiore a 30 anni.
Attualmente non vi è alcuna indicazione che questi casi siano dovuti al vaccino e l’Ema sta monitorando attentamente questa questione. Nonostante questa incertezza, l’Ema ha ritenuto che i benefici del siero Pfizer nei bambini di età compresa tra 12 e 15 anni siano superiori ai rischi, in particolare nei bambini con condizioni che aumentano il rischio grave di Covid-19. La sicurezza e l’efficacia del vaccino sia nei bambini che negli adulti continueranno a essere monitorate attentamente.
«È una ottima notizia quella che arriva dall’Ema sul vaccino per la fascia 12-15enni. Ora i genitori possono portarli negli hub e in tre mesi abbiamo il tempo per immunizzarli e in questo modo rendere le scuole sicure a settembre. Mi auguro che il sentimento no-vax di alcuni genitori non venga fuori, altrimenti si deve agire perché è evidente che la scuola deve essere sicura. Quindi come abbiamo fatto in passato mettendo l’obbligo per alcuni vaccini, dopo una prima fase di osservazione, se le immunizzazioni anti-Covid tra 12-15 anni non decollano si dovrà pensare ad un obbligo». Così all’Adnkronos Salute Matteo Bassetti, direttore della Clinica di Malattie infettive dell’ospedale San Martino di Genova e componente dell’Unità di crisi Covid-19 della Liguria. «La scuola ha sofferto talmente tanto in questi mesi che sono convito i genitori capiscano l’importanza di metterla in sicurezza per settembre – rimarca Bassetti – Occorreva, ma non è stato fatta, una campagna di comunicazione sui ragazzi in vista di questo via libera. Spiegare loro tutto quello che c’è da sapere sui vaccini anti-Covid, prepararli per questo giorno».
«Con riferimento alla nuova fase del piano, le Regioni e le Province autonome dovranno garantire, prima dell’inizio dell’anno scolastico, la massima copertura possibile di tutta la popolazione studentesca, nelle fasce di età per le quali la vaccinazione sarà possibile», dunque dai 12 anni in poi. Lo fa sapere la struttura Commissariale per l’Emergenza di Francesco Figliuolo.
“I dati preliminari sulla durata dell’immunità, che potrebbe arrivare a un anno o anche di più, non mostrano, attualmente, la necessità di una terza dose, ma sono necessarie ulteriori evidenze“. Lo twitta l’Agenzia europea del farmaco Ema, aggiungendo di essere “in contatto con i principali produttori di vaccini anti-Covid per affrontare la questione delle varianti” di Sars-Cov-2 e “valutare la migliore strategia per un’eventuale terza dose“.
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