Bomba sociale a Tor Marancia: 105 famiglie rischiano lo sgombero

Entro 15 giorni lo sgombero dell'occupazione di viale del Caravaggio.

sgombero casapound

I movimenti per il diritto all’abitare giovedì 27 maggio hanno incontrato il prefetto di Roma, Matteo Piantedosi, e l’assessore alla Casa della Regione Lazio, Massimiliano Valeriani.

Lo sgombero annunciato di Caravaggio è solo il primo di una lunga serie: dal primo luglio decadrà il blocco degli sfratti.

Le procedure in sospeso legate all’emergenza Covid-19 sono oltre mille, alle quali si aggiungono altre 3.500 richieste di nuove esecuzioni per case e negozi. Si parla in tutto di oltre 4.500 sfratti. Una vera e propria bomba sociale.

Per scongiurare uno sgombero con l’uso della forza pubblica Regione e Comune dovranno offrire alternative abitative per le famiglie – sia italiane che straniere – che abitano negli ex uffici di Tor Marancia.

Indetta per il 4 giugno un’assemblea pubblica in viale del Caravaggio. Il giorno prima, il 3 giugno, avverrà un incontro tra le famiglie, Regione, Comune, Ater e VIII municipio. L’occupazione di Tor Marancia è sempre stata in cima alla lista degli edifici da sgomberare, ma lo scoppio della pandemia aveva rallentato i tempi. A più di un anno dall’avvio di un tavolo istituzionale per individuare gli appartamenti alternativi, le famiglie non hanno ancora ricevuto risposte né soluzioni. L’ultimatum di questi giorni non facilita la situazione e rischia di trasformare una grave emergenza abitativa in un problema di ordine pubblico.

A Roma realtà come l’Unione Inquilini sollecitano da mesi Governo, Regione, Comune, Prefettura, Unep e Corte di Appello per richiedere una cabina di regia che possa, attraverso la graduazione degli sfratti, garantire alle famiglie il passaggio di casa in casa.

I residenti di Caravaggio non sapevano nulla di questa accelerazione e non conoscono quali alternative abitative sono state individuate per loro dalle istituzioni”, ha spiegato Luca Fagiano, dei movimenti. “Anche se l’ultimatum rende questo percorso pericoloso, le famiglie sono decise a verificare fino in fondo l’impegno della Regione a trovare una casa per tutti. Dal momento che non ci sono certezze, però, abbiamo già chiamato la città a difendere l’occupazione, anche perché le modalità di questo sgombero saranno il primo, vero, segnale di come le istituzioni di questa città intendono uscire dai problemi sociali in piena pandemia”.

canaledieci.it è su Google News: per essere sempre aggiornato sulle nostre notizie clicca su questo link digita la stellina in alto a destra per seguire la fonte.