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Stop della Corte dei Conti al vaccino italiano Reithera. Il Mise: “Andiamo avanti”

La Corte dei Conti respinge il decreto di finanziamento di 50 milioni di euro ai privati che produrranno il vaccino Reithera

La Corte dei Conti blocca il finanziamento pubblico per la realizzazione del vaccino italiano Reithera. Si tratta di 50 milioni di euro, dei quali 41 a fondo perduto. Dal ministero per lo Sviluppo economico, Mise, si replica che, in attesa delle motivazioni, “il piano della produzione va avanti”.

La Corte dei Conti respinge il decreto di finanziamento di 50 milioni di euro ai privati che produrranno il vaccino Reithera

Dalla Corte dei Conti è arrivato uno stop a ReiThera. L’ufficio del controllo, il 4 maggio scorso, «ritenendo che le risposte fornite dall’Amministrazione non fossero idonee a superare le osservazioni formulate nel rilievo, ha deferito la questione all’esame del Collegio della Sezione centrale controllo di legittimità».

A conclusione dell’adunanza, l’11 maggio 2021, «la Sezione centrale ha deliberato di ricusare il visto sul decreto» relativo all’Accordo di sviluppo sottoscritto il 17 febbraio 2021. «L’atto non è stato, quindi, ammesso a registrazione».

Lo rende noto la Corte dei Conti. Il primo marzo 2021 era pervenuto al controllo preventivo di legittimità della Corte dei Conti il decreto relativo all’Accordo di sviluppo sottoscritto il 17 febbraio dal ministero dello Sviluppo economico, da Invitalia spa e dalla Società ReiThera srl, volto a sostenere il programma di sviluppo industriale da realizzare presso lo stabilimento produttivo sito in Castel Romano. Questo programma è costituito da un progetto di investimento produttivo – finalizzato all’ampliamento dello stabilimento produttivo sito in Castel Romano, lungo la via Pontina, tra Roma e Pomezia, e da un progetto di ricerca industriale e sviluppo sperimentale, destinato a completare la sperimentazione clinica (studi clinici di fase 2 e 3) del vaccino anti Covid-19.

Il decreto prevedeva di mettere a disposizione per il finanziamento degli investimenti risorse nel limite massimo di 50 milioni di euro di cui 41 mln di euro a fondo perduto e il resto come finanziamento a fondo agevolato (su un totale complessivo pari ad 80 milioni previsto dal cosiddetto Decreto rilancio).

In esito all’attività istruttoria, lo scorso 8 aprile, è stato formulato rilievo da parte del competente Ufficio di controllo della Corte. L’Amministrazione ha riscontrato tale rilievo, fornendo i richiesti chiarimenti, il 21 aprile. Successivamente, il 4 maggio 2021, l’Ufficio del controllo ritenendo che le risposte fornite dall’Amministrazione non fossero idonee a superare le osservazioni formulate nel rilievo, ha deferito la questione all’esame del Collegio della Sezione centrale controllo di legittimità.  conclusione dell’adunanza, in data 11 maggio 2021, la Sezione centrale ha deliberato di ricusare il visto sul decreto. L’atto non è stato, quindi, ammesso a registrazione.

«Il piano per la produzione de vaccini va avanti, non dipende da questo evento. Il Mise attende le motivazioni della decisione della Corte dei Conti, arrivata l’11 maggio scorso su un decreto interministeriale del 25 gennaio 2021». E’ la replica che, attraverso fonti ministeriali, arriva dal Mise.

Sul piano scientifico il direttore scientifico dell’Inmi Spallanzani di Roma, Giuseppe Ippolito, segnala che “La fase 2 della sperimentazione è stata completata con successo su 900 pazienti e nell’arco di due mesi avremo i primi risultati. Se andranno nel verso giusto si passerà alla Fase III».

redazione@canaledieci.it