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Modifiche al coprifuoco: scenari possibili

Il Governo pensa a una modifica del coprifuoco: ecco gli scenari possibili

Per sua definizione, il termine movida indica “una vita notturna, culturale e artistica particolarmente ricca e vivace”.  Da qualche tempo, specie dall’avvento del covid, si parla di movida con un’accezione sempre negativa, poiché ritenuta una situazione rischiosa per l’andamento della curva dei contagi.

Il Governo pensa a una modifica del coprifuoco: ecco gli scenari possibili

Erano i giovani i più assidui frequentatori di pub, locali e ristoranti ai tempi in cui le sere estive erano sinonimo di cocktail in riva al mare e passeggiate notturne in centro, dove la città eterna offre luoghi ed atmosfere che hanno fatto innamorare milioni di persone.

La scorsa estate, nonostante l’assenza del coprifuoco, si è vissuta forse con amarezza e soprattutto con il timore che la situazione degenerasse da un momento all’altro.

Oggi, con una campagna vaccinale che, tra difficoltà e polemiche, prosegue a ritmi più o meno sostenuti, si ragiona sempre di più sul coprifuoco, imposto da dicembre 2020, e su un suo possibile posticipo.

Ma quali sono, o meglio, quali sarebbero, le ripercussioni sull’imminente stagione estiva, in termini di movida?

Scenario 1 il coprifuoco viene spostato alle h.23

È lo scenario apparentemente più probabile a partire, si vocifera, dal 17 maggio.

Fino ad ora, a causa anche di una situazione climatica decisamente non favorevole, la situazione per i ristoratori e i proprietari di bar e chioschi sembra non decollare.

Il weekend appena trascorso ha visto i ristoranti del litorale pieni e bar presi d’assalto durante la giornata ma dalle 19 in poi la situazione cambia drasticamente, a causa soprattutto dell’obbligo di rientro entro le h.22  che disincentiva le cene fuori per la velocità e la difficoltà con la quale andrebbero consumate.

Lo slittamento alle h.23, sostenuta largamente soprattutto dal centro-destra ma anche dai ristoratori, permetterebbe certamente una maggiore godibilità, nonché meno affanno, nel consumare una cena oppure per la formula, tutta torinese, dell’apericena. Ne godrebbero certamente, e questo viene evidenziato appassionatamente dai ristoratori, i turisti, che si immagina visiteranno il nostro Paese grazie alla sospensione della quarantena obbligatoria e alla formula del “green pass”.

E, soprattutto, un posticipo di coprifuoco sarebbe un piccolo traguardo, una piccola “vittoria” su una delle pandemie più gravi degli ultimi cinquant’anni.

Scenario 2 Il coprifuoco viene abolito

Almeno per il momento, tale scenario, appare come una vera e propria utopia. Chiaramente, l’assenza di un coprifuoco darebbe adito ad una vita notturna decisamente più sfacciata rispetto a quella dell’estate scorsa, grazie anche al fatto che i soliti ignoti, la famosa categoria a rischio, è per lo più coperta dal vaccino.

Certo, gli assembramenti e le situazioni a rischio sarebbero un problema quotidiano, ma non si può negare che darebbero slancio e incentivi per la frequentazione di luoghi e locali ormai deserti da molto tempo.

Nonché, darebbero un’immagine importante, una famosa luce in fondo al tunnel che tutti aspettiamo con ansia.

Tuttavia, la situazione non favorisce ancora tale scenario, che ovviamente rimane aperto in vista di tempi più maturi e una copertura vaccinale più ampia.

Scenario 3 Il Coprifuoco rimane invariato

Anche in questo caso parliamo di uno scenario complesso, non impossibile ma neanche probabile. Una situazione invariata in termini di coprifuoco darebbe certamente una visione negativa della situazione, perché invariata appunto, nonostante l’abbassamento dei contagi, ma soprattutto perché renderebbe, agli occhi dell’opinione pubblica, gli sforzi fatti sino ad ora vani, aumentando l’esasperazione e l’insofferenza.

Scontato dire che, in vista della riapertura ai turisti, un coprifuoco invariato significherebbe un’ulteriore, ennesima, perdita per i locali come per le attività commerciali e le strutture alberghiere.

Insomma, il coprifuoco è probabilmente ancora necessario per permettere un ulteriore abbassamento della curva dei contagi e in parallelo una prosecuzione accelerata della campagna vaccinale, ma un suo posticipo darebbe anche un positivo messaggio e un minimo di sollievo alle categorie che maggiormente lo hanno subito.

redazione@canaledieci.it