Omicidio di Tanina Momilia: confermata in appello la condanna per il personal trainer (VIDEO)

Il servizio di Mara Azzarelli

La Corte d’Assise d’Appello ha confermato la sentenza di primo grado per l’omicidio di Maria Tanina Momilia avvenuto a Fiumicino l’8 ottobre del 2018. Malgrado la ferocia con cui la donna è stata uccisa, la giustizia non conferma l’aggravante della crudeltà. 

Confermata la sentenza di primo grado per l’omicidio di Maria Tanina Momilia.

La Corte d’Assise d’Appello ha confermato la sentenza di primo grado per l’omicidio di Maria Tanina Momilia, avvenuto l’8 ottobre del 2018, condannando a 17 anni e 9 mesi il personal trainer, Andrea De Filippis che la massacrò con violenza inaudita fino a ucciderla facendola soffocare con la testa infilata in un sacchetto di plastica.

Sostanzialmente con questa sentenza sono state riconosciute diverse aggravanti ma non quella della crudeltà.

«Nell’ipotesi di Tanina purtroppo quella violenza inferta era diretta non solo a uccidere ma anche a far soffriredichiara Anna Maria Anselmi, avvocato difensore della famiglia – i colpi sono stati tanti, devastanti, con calci, oggetti contundenti e taglienti. La vittima è morta a seguito di asfissia nel suo sangue.»

 

Una sentenza dunque che conferma praticamente tutte le accuse nei confronti del personal trainer, comprese cinque aggravanti, tra queste la premeditazione e l’abuso della superiorità fisica. Ma che non cristallizza quella crudeltà che al contrario secondo le due avvocatesse è stata evidentissima, sia nella dinamica dell’omicidio, sia nell’efferatezza dopo la morte. 

«Ricordiamoci che il De Filippis – aggiunge Maria Grazia Cappelli, avvocato del figlio maggiore di Tanina – premedita questo omicidio, porta una grossa busta nere, fa entrare la macchina nel viale della palestra, tacca le telecamewre. Uccide la povera Tanina con crudeltà ed efferatezza, la carica nel cofano della macchina, la chiude e poi se na va in giro.»

L’avvocato Cappelli prova poi a fare un passaggio ulteriore, che è quello di difendere non solo la donna ma anche la madre, strappata prematuramente ai suoi ragazzi.

«Ricordiamoci però che Tanina era una mamma attentissima, aveva un amore smisurato per questi ragazzi.»

Una storia che lascia comunque tanti punti interrogativi e dubbi sospesi. Primo fra tutti quello del movente che nemmeno il processo è mai riuscito a chiarire. 

Il servizio è di Mara Azzarelli.

 

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