Dal primo lockdown ai primi tamponi passando per i vaccini di questi giorni. Siamo andati a Palazzo Migliori dove abbiamo incontrato Carlo Santoro che ci descrive l’enorme lavoro che si fa dentro la casa dei poveri voluta in vaticano da Papa Francesco.
Un palazzo costruito agli inizi del 1800, con interni eleganti e nobiliari. Quattro piani e circa 2mila metri quadrati di superficie che affacciano su piazza San Pietro, affreschi alle pareti e scalinate in pietra.
Palazzo Migliori, la dimora dei poveri voluta da Papa Francesco
Questo è Palazzo Migliori: la dimora dei poveri voluta da Papa Francesco per chi non ha un tetto dove stare. Abbiamo deciso di andare a visitare la casa messa a disposizione degli ultimi dal Vaticano.
Il punto di riferimento nei mesi della pandemia, un luogo dove in molti hanno trovato un letto caldo dove dormire, un pasto ma anche una spiegazione su quel che stava succedendo nei giorni bui del silenzio in strada squarciato dal rumore delle sirene e dalle paure. Che sulla pelle di chi vive ai margini della città diventavano per certi versi incomprensibili.
Dal Lungotevere, prendiamo ponte Sant’Angelo e giriamo intorno al castello fino a via della Conciliazione che percorriamo tutta. Palazzo Migliori si trova sulla sinistra del colonnato. È qui, più vicino possibile a lui, che Papa Francesco ha voluto i poveri. Un posto d’onore: bello e maestoso.
Siamo andati con Mara Azzarelli ad incontrare Carlo Santoro, direttore di Palazzo Migliori e dirigente della comunità di Sant’Egidio
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