Arrestato il latitante Antonino Calì. Si nascondeva a Milano (VIDEO)

Nel 2018 era evaso dagli arresti domiciliari che stava scontando nella clinica "Villa Ardeatina"

La Polizia ha arrestato a Milano il latitante romano Antonino Calì. Deve scontare 30 anni di carcere per traffico illecito di sostanze stupefacenti aggravato dall’aver agevolato associazioni di stampo mafioso.

Nella mattinata di ieri, mercoledì 21 aprile, gli agenti della Polizia di Stato della Squadra Mobile di Roma e della Squadra Mobile di Milano, hanno arrestato il latitante Antonino Calì, ricercato in quanto destinatario di un provvedimento definitivo di carcerazione per il quale deve scontare la pena di 29 anni e 8 mesi e 14 giorni di reclusione.

Antonino Calì era latitante dal 2018. Era evaso dagli arresti domiciliari che stavo scontando in una clinica

Calì, era stato arrestato l’ultima volta nel 2013 all’esito di una complessa ed articolata attività di indagine. Dopo un periodo di custodia in carcere, nel maggio del 2018 aveva ottenuto la concessione degli arresti domiciliari da scontare presso la clinica “Villa Ardeatina” di Roma. Il 3 ottobre 2018, dopo aver manomesso il braccialetto elettronico che gli era stato inserito, era evaso dalla detenzione domiciliare facendo perdere le proprie tracce.

Da allora si era reso irreperibile finché lo scorso anno, le indagini della Squadra Mobile di Roma lo avevano localizzato in Spagna, precisamente a Valencia e recentemente l’attività investigativa ha registrato il suo spostamento dalla penisola iberica in Italia, precisamente a Milano.

Gli agenti hanno iniziato, in collaborazione con la Squadra Mobile di Milano, i riscontri sulla sua presenza in città e hanno individuato il possibile appartamento in via Paolo Frisi. Gli agenti delle due Squadre Mobili hanno cominciato dei servizi di osservazione ininterrotti per due giorni, appostandosi in una terrazza che affacciava dall’alto sul cortile condominiale, dominando tutti gli appartamenti disposti a giro di fronte all’atrio comune, con l’ausilio di telecamere e binocoli, fino al momento in cui nella mattinata di ieri, 21 aprile, notavano un uomo dalle sembianze simili al ricercato uscire dal condominio e dirigersi a piedi verso la metropolitana.

antonino calì appostamento

Il latitante è stato pedinato e bloccato, prima dell’ingresso della fermata della Metro. L’uomo, uno volta resosi conto di trovarsi di fronte alle forze dell’ordine ha subito esclamato: “sono io….Antonino Calì”.

Con sé aveva un documento falso, nello specifico una carta d’identità valida per l’espatrio intestata a Sergio CALÌ, per il cui possesso verrà tratto in arresto.

Inoltre, deteneva 1.200 euro, che sono stati sequestrati, e documentazione aerea comprovante il suo arrivo da Valencia, nonché le chiavi di casa della sua abitazione iberica, trovati a seguito di perquisizione domiciliare della casa milanese in cui alloggiava, presa in affitto tramite un’agenzia immobiliare locale.

Lunga e consistente la carriera criminale, romana, di Antonino Calì, iniziando già dal 1998 a trafficare con la droga ed a fare quindi i conti con la giustizia.

Nel 1999 venne già condannato perché facente parte di un’associazione per delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, per il cui reato sconterà un lungo periodo di detenzione domiciliare, tornando libero nel 2003.

Da quell’anno ricomincerà a trattare la droga, non disdegnando il perseguimento di reati contro il patrimonio, la frode, la ricettazione, finchè nel 2007 verrà arrestato per possesso di armi clandestine.

Poi, una volta scarcerato per questo reato, riprenderà i suoi affari illeciti nel mondo degli stupefacenti, facendo parte di importanti associazioni finalizzate al traffico di droga, anche con i noti Casamonica, i Gambacurta ed i Pelle di Locri ma soprattutto col noto clan camorristico dei Pagnozzi.

Infatti, il provvedimento della Procura Generale presso la Corte di Appello di Roma, per il quale si arriva ad una pena di 30 anni, è stato emesso nel mese di maggio 2020, dopo aver computato tutte le pene detentive alle quali era stato condannato proprio per i reati associativi volti ad agevolare attraverso il traffico di ingenti quantitativi di sostanze stupefacenti l’associazione mafiosa dei Pagnozzi.

In particolare Calì è stato ritenuto responsabile:

– di essersi associato con altri correi, in numero superiore a dieci, armati, al fine di commettere più delitti di traffico illecito di sostanze stupefacenti ed, in particolare, per avere detenuto e ceduto ingenti quantitativi di sostanza stupefacente del tipo cocaina, hashish e marijuana, parte dei quali sottoposti a sequestro. Associazione dotata di una stabile organizzazione, di un’ampia dotazione di mezzi e di risorse finanziarie ed armi, caratterizzata da una rigida ripartizione dei compiti e con stabili collegamenti operativi sul territorio. In particolare, CALI’ Antonino con il ruolo di coordinatore delle attività di approvvigionamento, stoccaggio e custodia dello stupefacente successivamente rivenduto dall’associazione.

– di concorso in traffico illecito di sostanze stupefacenti continuato con l’aggravante dell’aver agevolato un’associazione di stampo mafioso per avere, concorso con altri correi, in tempi diversi e con più azioni esecutive di un medesimo disegno criminoso, acquistato illecitamente sostanza stupefacente per un peso pari a kg 40, commettendo il fatto al fine di agevolare l’organizzazione camorristica denominata “clan Pagnozzi”.

– di concorso in traffico illecito di sostanze stupefacenti continuato con l’aggravante dell’aver agevolato un’associazione di stampo mafioso) per avere, in concorso con altri correi, in tempi diversi e con più azioni esecutive di un medesimo disegno criminoso, ceduto illecitamente sostanza stupefacente, commettendo il fatto al fine di agevolare l’organizzazione camorristica denominata “clan Pagnozzi”.

– di concorso in traffico illecito di ingente quantitativo di sostanze stupefacenti con l’aggravante dell’aver agevolato un’associazione di stampo mafioso per avere, in Roma dal 5 al 17 novembre 2009, in concorso con altri correi: acquistato illecitamente kg. 206,841 di hashish, sottoposto a sequestro; custodito ed illecitamente detenuto, con più azioni esecutive di un medesimo disegno criminoso, per la successiva cessione, kg. 158,750 di hashish, sottoposto a sequestro, depositato presso un fabbricato a seguito di precedenti accordi intercorsi con Calì Antonino. Con l’aggravante di aver commesso il fatto al fine di agevolare l’organizzazione camorristica denominata “clan Pagnozzi”;

– di concorso in traffico illecito di sostanze stupefacenti continuato con l’aggravante dell’aver agevolato un’associazione di stampo mafioso) per avere, in concorso con altri correi, in tempi diversi e con più azioni esecutive di un medesimo disegno criminoso, ceduto sostanza stupefacente del tipo cocaina, con l’aggravante di aver commesso il fatto al fine di agevolare l’organizzazione camorristica denominata “clan Pagnozzi”.

Antonino Calì era pure ricercato in campo internazionale, essendo destinatario di Mandato di Arresto Europeo in ambito Schengen.

 

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