Un parassita sta uccidendo le palme che si trovano davanti al Municipio, nella centrale piazza della Stazione Vecchia. L’amministrazione non interviene
Dopo il punteruolo rosso, un altro parassita sta uccidendo le palme sopravvissute di Ostia. E anche stavolta l’amministrazione pubblica assiste inerme alla strage.
Succede proprio al centro della cittadina balneare, in piazza della Stazione Vecchia. Nel giardino che ospita la statua del santo patrono, Sant’Agostino, e sotto gli occhi del “parlamentino” circoscrizionale, un parassita ha già ucciso un considerevole numero di palme. E l’unico intervento sinora attuato dall’amministrazione è stato quello di aver abbattuto e rimosso alcuni degli esemplari disseccati.
Il parassita responsabile della strage è la Paysandisia arcon, e più esattamente la larva di questo lepidottero proveniente dalla Argentina. Come nel caso del punteruolo rosso, le larve si sviluppano dalle uova deposte dagli esemplari adulti, penetrano nel tronco e si nutrono della linfa della palma portandola ben presto alla morte.
Ad essere attaccate sono le palme del genere Chamaerops humilis o palma di San Pietro.
“Questo fenomeno – suggerisce uno dei massimi esperti nazionali di parassitosi botaniche, l’agronomo Leonardo Perronace – si può contrastare efficacemente. I prodotti sono gli stessi usati per la lotta al punteruolo rosso da somministrare a pioggia sulle chiome della palma. Basta intervenire in tempo e gli esemplari attaccati dalla Paysandisia arcon si salvano”.
Come era accaduto con le palme uccise dal Punteruolo rosso, però, sembra che nessuno nell’amministrazione pubblica abbia intenzione di intervenire. Con buona pace per il paesaggio di Ostia e delle località circostanti che presto verranno attaccate dai parassiti che, riuscendo a sfarfallare, si espanderanno a macchia d’olio.
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