A Roma, i Nas hanno trovato tracce del coronavirus su bus, metro e Roma-Lido. Tra i tamponi di superficie raccolti, sono stati rilevati 32 casi di positività per la presenza di materiale genetico riconducibile al virus, individuati in autobus, vagoni metro e ferroviari operanti su linee di trasporti pubblici di Roma, Viterbo, Rieti, Latina, Frosinone, Varese e Grosseto.
In particolare, a Roma i militari del NAS, con il supporto di personale tecnico dell’Agenzia Regionale di Protezione Ambientale del Lazio (ARPAL), hanno eseguito il prelievo di 42 tamponi su automezzi e vetture metro e ferroviarie della rete di trasporti pubblici urbani ed extraurbani.
A seguito delle analisi di laboratorio sono state rilevate undici positività di campioni risultati prelevati da un autobus urbano, da quattro autobus di linee extraurbane della Capitale e da sei vagoni della linea ferroviaria extraurbana Roma-Lido.
Il riscontro della presenza di materiale genetico del virus sulle superficie dei mezzi di trasporto, seppur non indice di effettiva capacità di virulenza o vitalità dello stesso, rileva con certezza il transito ed il contatto di individui infetti a bordo del mezzo, determinando la permanenza di una traccia virale.
I tamponi risultati positivi alla presenza del Covid19 erano stati prelevati da punti ritenuti sensibili, quali maniglie di apertura delle vetture, pulsanti di chiamata della fermata, barre di sostegno dei passeggeri e poggiatesta dei sedili.
i controlli del comando Carabinieri per la Tutela della Salute sono stati realizzati nell’ambito una campagna a livello nazionale per verificare la corretta applicazione delle misure anti-covid sui mezzi di trasporto pubblico.
Coronavirus: la campagna dei Nas
Gli interventi hanno interessato 693 veicoli, tra autobus urbani ed extraurbani, metropolitane, scuolabus, collegamenti ferroviari locali e di navigazione, ma anche biglietterie, sale di attesa e stazioni metro.
Tra gli obiettivi controllati, 65 hanno evidenziato irregolarità, principalmente connesse con l’inosservanza delle misure di prevenzione al contagio, quali la mancata esecuzione delle operazioni di pulizia e sanificazione, l’omessa cartellonistica di informazione agli utenti circa le norme di comportamento ed il numero massimo di persone ammesse a bordo, l’assenza di distanziatori posti sui sedili e di erogatori di gel disinfettante o il loro mancato funzionamento.
Complessivamente sono stati deferiti alle competenti Autorità giudiziarie 4 responsabili di aziende di trasporto, per non aver predisposto le procedure di sicurezza ed igiene nei luoghi di lavoro a favore degli operatori, e sanzionati ulteriori 62 responsabili per irregolarità amministrative, elevando sanzioni pecuniarie pari a circa 25 mila euro.
La replica dell’Atac
Da parte sua l’azienda dei trasporti pubblici di Roma, l’Atac, assicura che “le sanificazioni di mezzi e infrastrutture del trasporto pubblico sono attive e quotidiane sin da febbraio del 2020″. L’azienda sottolinea che “tali attività sono state organizzate proprio allo scopo di prevenire la diffusione del Coronavirus e in linea con le indicazioni pervenute da Enti ed Autorità competenti. Ciò ha condotto al piano di sanificazione straordinaria quotidiana di tutti i mezzi del trasporto pubblico e delle infrastrutture“.
“Da oltre un anno, dunque, Atac assicura la sanificazione quotidiana e potenziata delle cabine di guida/condotta di bus e treni metroferro e dei locali di lavoro e la sanificazione straordinaria quotidiana delle superfici a contatto con il pubblico per i mezzi di superficie e metroferro” conclude una nota dell’azienda.
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