Ansie e preoccupazioni del gatto domestico: l'esperto ci dice come ridurle per renderli meno aggressivi
Diciamo la verità, quando vogliamo rendere veramente bene il concetto di territorialità, il primo animale che ci viene in mente, tra quelli che più frequentiamo e amiamo, è il gatto.
Ma se la territorialità, ossia l’istintiva quanto nobilissima, azione di difesa del proprio ambiente, vale per tutti i gatti che si trovano in libertà, ancora di più, ha senso parlarne quando è associata al gatto domestico, che ha da sorvegliare uno spazio molto ben definito: la nostra casa, anzi, la sua!
Se teniamo in considerazione questo aspetto essenziale del nostro animale domestico, con le reazioni giuste ai loro segnali, sarà pace per tutti. In caso contrario attenti al gatto!
Apparentemente tranquilli e accoccolati sul divano, i gatti sono in realtà sempre vigili e fanno la guardia alla casa, e a tutto quello che c’è dentro, inclusi noi. Ecco il perché.
La natura territoriale del gatto “moderno”, è il risultato genetico di innumerevoli generazioni, ma come il suo antenato, Felis lybica, il gatto selvatico africano, non smetterà mai di difendere in modo aggressivo il suo prato, i giocattoli, il cibo, la biancheria da letto e persino le persone preferite, all’interno della casa. Queste cose per lui rappresentano delle risorse ambite.
Tutto questo è più semplice da capire, se partiamo dal presupposto che i gatti sono cacciatori solitari, che trascorrono gran parte della giornata alla ricerca di opportunità di caccia nel loro ambiente, e possono sentire come una minaccia anche la possibilità, di non accedere più a risorse preziose. Una vera e propria ansia si impossesserà di loro, trasformandosi in comportamento aggressivo, con tutto quel che ne consegue, cioè comportamenti per noi fortunatamente codificati e riconoscibili, che ci consentono anche reagire nel modo giusto per rassicurarlo.
Il professor Pam Perry, della Cornell University College of Veterinary Medicine, spiega con esattezza di cosa si tratta: “Si tratta di un comportamento minaccioso diretto verso qualsiasi individuo – umano o animale – che si avvicina al gatto mentre è in possesso o vicino a qualcosa a cui non vuole rinunciare. Ecco perché dobbiamo fare attenzione al nostro comportamento e alla nostra risposta all’aggressività del gatto – aggiunge Perry – per non rischiare una convivenza difficile con il nostro gatto, ma soprattutto di non essere costretti realmente a mettere fuori dalla porta un segnale di allerta per gli estranei.”
Scherzi a parte, e come sempre, è una questione di saper leggere ed imparare a riconoscere i segnali dei nostri adorati animali, dai quali non possiamo pretendere – come spesso accade – che sotterrino totalmente il proprio istinto.
Quando il tuo gatto mostra un comportamento aggressivo, per l’ansia sull’accesso ad una risorsa domestica – soffia e attacca – e la persona o l’animale di fronte a questo tende ad indietreggiare. Bene, sappiate che proprio in questo modo, si ottiene l’effetto contrario, il comportamento di protezione delle risorse viene rafforzato negativamente. Senza un intervento adeguato, può diventare la risposta comportamentale fissa del nostro gatto. Cosa fare allora?
Quello che dobbiamo fare, è affrontare i bisogni fisici ed emotivi del nostro gatto, riducendo le sue tendenze a proteggere le risorse. Questo lo aiuterà a rafforzare la sua salute e la qualità della vita.
Intanto alcune regole: le risorse di un gatto dovrebbero essere situate in aree della casa che hanno almeno due modi per un gatto di entrare o uscire e non dovrebbero essere in aree in cui un gatto può sentirsi minacciato o stressato.
La lettiera: può essere un luogo dove il gatto può subire l’aggressione di un altro gatto, quando il “titolare” della lettiera si trova in una posizione vulnerabile. Ci accorgeremo di questa piccola guerra tra gatti, quando ad esempio l’altro gatto si sdraierà lungo il corridoio, bloccando l’accesso alla stanza in cui si trova la lettiera. O peggio ancora. si posizionerà in un punto nascosto per poi balzare sull’altro gatto mentre usa la scatola o quando ne esce, spaventandolo e rendendolo potenzialmente riluttante a usarla di nuovo.
Possibili soluzioni: posizionare i contenitori per i rifiuti in stanze diverse (due gatti due lettiere); ma ancora più importante, assicurarsi che i tuoi gatti possano vedere facilmente ogni possibile minaccia mentre si trovano in una lettiera.
La ciotola del cibo: Vi capita mai di vedere un gatto ingoiare rapidamente il suo cibo e poi spingere un altro gatto lontano dalla sua ciotola e mangiare il suo? E questo un classico comportamento che procura ai gatti un’ansia enorme con il risultato che il gatto intimidito, può nascondersi e aspettare che il gatto prepotente se ne vada per entrare in cucina e tentare di mangiare ciò che resta (se resta) del suo pasto.
Possibili soluzioni: la più semplice e consigliabile è dare da mangiare agli animali in aree separate della cucina o anche in stanze diverse in modo che possano godersi i pasti al proprio ritmo senza la minaccia o la paura di non poter finire. Posizionati tranquillamente tra le due ciotole per bloccare il contatto visivo diretto tra i gatti. Aiuta il tuo gatto a sentire che l’ora del pasto è sicura evitando di mettere le mani nel piatto del cibo o di portarlo via mentre il tuo gatto sta mangiando.
I nostri gatti insomma, hanno bisogno di essere rassicurati che nell’ambiente domestico, modificato talvolta su misura per loro, non hanno niente da temere. E anche se noi umani godiamo della loro speciale “protezione” e tante fusa affettuose, saremo noi a proteggerli davvero da minacce e pericoli.
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