Il direttore del reparto Terapia Intensiva dell'ospedale Gemelli di Roma: "Siamo al collasso, d'ora in avanti ricovereremo i pazienti nei corridoi"
Nella Capitale i ricoveri negli ospedali e nei reparti di terapia intensiva mostrano negli ultimi giorni numeri preoccupanti: l’ospedale Gemelli di Roma ha raggiunto la saturazione, ma anche il Policlinico Umberto I e gli altri nosocomi romani non se la passano bene. La terza ondata del covid-19 è arrivata al picco massimo.
“La terapia intensiva, per quanto riguarda i pazienti Covid, è satura: abbiamo 69 letti dedicati e sono tutti pieni”, afferma Andrea Cambieri, direttore sanitario del Policlinico Gemelli.
“La situazione in ospedale è piuttosto critica. Aumentano i ricoveri: in particolare proprio questa notte abbiamo avuto molti ingressi in terapia intensiva, circa una ventina di pazienti”, sottolinea Cambieri in un’intervista all’Adnkronos Salute.
Al contempo si abbassa l’età media dei pazienti ricoverati: ora è di 46 anni, effetto anche dei vaccini effettuati dagli ultra ottantenni.
“Abbiamo terminato i posti: d’ora in avanti i pazienti covid andranno ricoverati nei letti ordinari o in corridoio, con problemi di sicurezza”, dichiara Massimo Antonelli, direttore del Reparto Terapia Intensiva del Gemelli, intervenendo a RaiNews24.
“Gli attuali ricoveri sono effetto dei contagi di 15-20 giorni fa, e hanno portato all’attuale affollamento delle terapie intensive. La percentuale dei pazienti affetti dalla “Variante Kent”, ovvero la variante inglese, è ormai pari all’80 per cento dei casi totali“, prosegue il dirigente sanitario.
“A causa della variante i ricoveri in terapia intensiva si sono allungati: ora durano dalle 3 alle 6 settimane, fattore che concorre nel raggiungimento della soglia di affollamento dei reparti”, conclude Antonelli.
Non va meglio al Policlinico Umberto I di Roma. “La situazione dei ricoveri Covid è sicuramente seria. Anche per quanto riguarda le terapie intensive: in questo momento abbiamo 51 posti letto occupati su 55 disponibili, siamo evidentemente sotto pressione”, dichiara Francesco Pugliese, direttore del dipartimento emergenza del principale ospedale romano.
“E’ una fase critica, seppure non insostenibile. Ora tutto dipende dall’andamento della curva, se continua a salire il numero dei ricoveri, anche la pressione che stiamo subendo crescerà”, sottolinea in un’intervista all’Adnkronos.
Ma non c’è solo il virus, e gli ospedali continuano a ricevere pazienti bisognosi di cure urgenti per altre patologie. “A differenza delle due ondate di covid precedenti, in questa il flusso dei ricoveri non Covid nei Pronto Soccorso non si è arrestato per niente. Anzi: in questi giorni ha subito un importante aumento, almeno nel nostro centro. Abbiamo avuto momenti di iper-afflusso, nella zona di accoglienza al pronto soccorso. E difficoltà di collocazione nei posti letto”, afferma il direttore del Gemelli, Cambieri.
“E’ una situazione che evolve nelle ore. In ogni caso è un momento di grande attenzione su tutta la rete ospedaliera, e quindi anche per noi”, conclude Cambieri.
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