Grande Roma

Vuoto e a rischio vandali il bar del flipper di “Troppo forte” (VIDEO)

Da un anno è senza gestione il bar comunale dove è stata girata la scena cult del flipper nel film di Carlo Verdone. I primi danni dei vandali

I vandali hanno cominciato a prendere a sassate una vetrina. E si teme che possano provocare altri danni o, addirittura, occupare il locale, teatro di una scena cult del cinema italiano: il flipper di “Troppo forte” di Carlo Verdone.

Da un anno è senza gestione il bar comunale dove è stata girata la scena cult del flipper nel film di Carlo Verdone. I primi danni dei vandali

Stiamo parlando dello storico bar “La casina nel bosco” che si trova a ridosso della pineta di Castel Fusano, all’angolo tra via di Castelporziano e via del Martin Pescatore. Si tratta di un locale storico, attivo fin dagli anni Cinquanta ma senza gestore da circa un anno. La proprietà è del Comune di Roma che in tutto questo tempo non è riuscito ad affidarlo a nuovi affittuari e le conseguenze sono già visibili.

Ignoti, infatti, hanno preso a sassate una vetrata e l’hanno spaccata. Un segno del degrado e dell’abbandono che fa male al cuore non solo perché si danneggia un bene pubblico ma anche perché colpisce un luogo magico, immortalato in diverse scene di film.

La sequenza più famosa è quella del flipper girata da Carlo Verdone in uno dei suoi primi film, “Troppo forte” (1986). Oscar Pettinari, il coatto spaccone protagonista della pellicola, in quella scena insegna a giocare a flipper a un ragazzo, arrivando quasi a simulare un amplesso con il gioco elettronico.

L’ex bar “La Casina nel bosco”, set per la scena del flipper del film “Troppo forte” di Carlo Verdone

E’ lo stesso Carlo Verdone, in questi giorni, a svelarci l’origine di quella scena nel libro “La carezza della memoria” (Bompiani). Come per tanti dei suoi personaggi, l’ispirazione dei Oscar Pettinari che gioca con maestria al flipper arrivò Silvano da un mitico frequentatore delle bische della zona di Campo Marzio. Gli aneddoti legati a questo personaggio si ritrovano nel capitolo “La bisca” nel quale vengono descritti gli ambienti umidi e scrostati delle sale giochi dell’epoca frequentati da una fauna variegata di romani perditempo e fannulloni oltre che  sbruffoni. Uno di questi era, appunto, Silvano che firmava sul display dei flipper i vari record conquistati, proprio come fa Oscar Pettinari alla fine della prova di maestria nella “Casina nel bosco”.

E forse l’inizio di ‘Troppo forte’ è merito anche suo. O tutto suo” racconta Verdone a proposito di Silvano che descrive come “un mitomane, un cazzaro, ma di gran talento”.

A proposito dell’abbandono e dell’esposizione ai vandali della Casina nel bosco, Carlo verdone in questo articolo chiede di salvare il “suo” baretto.

redazione@canaledieci.it