In merito alla sentenza del Tar sulla presunta violazione delle norme anti-covid presso la struttura Zoomarine, a Pomezia, il Parco acquatico afferma in una nota che i giudici non hanno affatto riconosciuto le ragioni del Comune, come affermato invece ieri dal sindaco Adriano Zuccalà.
“Il Comune di Pomezia, oltre a emettere ordinanze palesemente illegittime, ora sbaglia anche a leggere le sentenze”, si legge nella nota inviata da Zoomarine Italia spa.
“Il Tar del Lazio con sentenza nr3701/2021 ha dichiarato solo il suo difetto di giurisdizione, alla luce della recentissima sentenza della Cassazione a sezione unite n. 19664 del 21 settembre 2020, che stabilisce che per questo tipo di questioni è competente il giudice ordinario.
Vale la pena ricordare come proprio nell’ordinanza di chiusura emessa dal comune di Pomezia notificata a Zoomarine vi era scritto espressamente che il ricorso doveva essere fatto avanti al TAR del Lazio.
Pertanto Zoomarine, al fine di non correre rischi inutili, ha dovuto impugnare detto provvedimento con un doppio procedimento, di cui uno avanti al tribunale amministrativo del Lazio.
Si evidenzia come l’ordinanza di chiusura emessa dal comune di Pomezia è stata sospesa dal TAR per ben due volte, sia in via d’urgenza con decreto presidenziale sia, in sede di conferma, con provvedimento cautelare collegiale.
Alla luce di quanto sopra, quindi, il TAR non ha assolutamente confermato la legittimità dell’ordinanza di chiusura, ma si è limitato a dire che sulla questione deve decidere il giudice ordinario. In sostanza quanto affermato dal comune di Pomezia e dal suo sindaco sono dichiarazioni palesemente errate e nuovamente atte solo a gettare discredito su una attività che porta lavoro e soldi al Comune e alla popolazione”, conclude la nota.