Sono state rimosse le siringhe infilzate sull’albero a due passi dalle giostrine dei bambini nel parco delle Acque Rosse. Bisognerà vigilare che non tornino
Le siringhe infilzate su un pino nel cuore del parco delle Acque Rosse, a due passi dalle giostrine di piazza Ener Bettica, non ci sono più. Sono state rimosse, rendendo più sicura la zona e meno cruento lo spettacolo del parco frequentato anche da bambini.
Le siringhe che inorridivano e che hanno suscitato l’indignazione dell’opinione pubblica, non ci sono più. Dopo la denuncia di canaledieci.it (leggi qui) ripresa da altre testate giornalistiche, qualcuno ha operato. “Una squadra attrezzata di AMA ha provveduto questa mattina ad effettuare un intervento di rimozione di alcune centinaia di siringhe abbandonate all’interno della Pineta delle Acque Rosse ad Ostia. L’operazione, che si è svolta in coordinamento con Roma Capitale, ha visto impegnato sul posto il personale del Nucleo speciale dell’azienda equipaggiato con attrezzature adeguate e mezzi ad hoc per la raccolta di questa tipologia di materiali. Le siringhe saranno avviate alle corrette procedure di smaltimento attraverso specifici canali dedicati” è il comunicato dell’AMA S.p.A.
“Il servizio di rimozione delle siringhe usate – aggiunge l’azienda – viene svolto tutti i giorni dal lunedì al sabato sulla base delle segnalazioni giunte alla Linea Verde aziendale 800.86.70.35. In aggiunta, vengono anche effettuati itinerari periodici di raccolta presso alcuni siti dove la presenza di siringhe è più ricorrente. AMA collabora, infine, con alcune associazioni e cooperative sociali che operano sul territorio, fornendo appositi contenitori da 30 e/o 60 litri a chiusura ermetica irreversibile e occupandosi del successivo smaltimento“.
Il fatto costituisce il successo dell’informazione di servizio, il primato della denuncia dei disservizi e del controllo degli obblighi che competono a una sana amministrazione. Pubblica amministrazione che, in questa occasione, ha risposto all’appello e si è subito attivata. Gliene va riconosciuto il merito.
L’importante è aver raggiunto il risultato di rendere più sicura la frequentazione della zona, soprattutto evitando il rischio di punture accidentali da parte dei bambini e dei cani portati a spasso dai padroni. Sarà necessario, da adesso in poi, cercare di evitare che il fenomeno si ripeta, magari sensibilizzando i tossicodipendenti a gettare in specifici contenitori quei loro terribili strumenti di morte.
Negli anni Ottanta, quando il consumo di eroina era ai massimi livelli, ai tempi del film “Amore tossico” (1983, regia di Claudio Caligari), un camper della Fondazione Villa Maraini stazionava ogni giorno proprio nel parco delle Acque Rosse per “scambiare” con i tossicodipendenti siringhe usate con quelle sterili e per interessarli alle possibilità di disassuefazione. Chissà che non sia il caso di ripristinare quel servizio.
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