Morti in Italia dopo la prima dose e alcuni eventi gravi in Austria fanno sospendere la somministrazione di due lotti del vaccino AstraZeneca
Problemi gravi legati alla coagulazione ematica ed altri “eventi avversi gravi”: è per questi motivi che è stata sospesa la somministrazione di due diversi lotti del vaccino Astrazeneca. Si tratta dei lotti ABV2856 e ABV5300, il primo somministrato in questi giorni in Italia, il secondo solo in altri paesi europei.
E’ un comunicato pubblicato sul sito dell’Aifa, Agenzia Italiana del Farmaco, ad annunciare che “a seguito della segnalazione di alcuni eventi avversi gravi, in concomitanza temporale con la somministrazione di dosi appartenenti al lotto ABV2856 del vaccino AstraZeneca anti COVID-19” è stato emesso oggi, giovedì 11 marzo, “un divieto di utilizzo di tale lotto su tutto il territorio nazionale e si riserva di prendere ulteriori provvedimenti, ove necessario, anche in stretto coordinamento con l’EMA, agenzia del farmaco europea”.
Chiarito che “al momento non è stato stabilito alcun nesso di causalità tra la somministrazione del vaccino e tali eventi”, è stato dato comunque mandato ai Carabinieri del NAS di ritirare e porre sotto sequestro le dosi.
Si tratta di un lotto di mezzo milione di dosi che sono state destinate in gran parte a personale scolastico e forze dell’ordine, soprattutto la scorsa settimana e all’inizio di questa ma – dopo la notizia dello stop disposto dall’Agenzia italiana del farmaco – la reazione a catena dei dubbi ha raggiunto in poche ore i centralini di Asl e centri vaccinali in tutta Italia, con centinaia di telefonate in diverse regioni. Molta apprensione anche tra i pazienti che da lunedì 9 marzo si stanno vaccinando presso il proprio medico di famiglia proprio con il prodotto AstraZeneca.
Sono due le morti sospette collegate al lotto ABV2856, entrambe avvenute dopo la somministrazione della prima dose: riguardano rispettivamente un carabiniere di Agusta, in Sicilia, un agente della Squadra Mobile di Catania e un operatore scolastico di Acerra, nel napoletano. Su un quarto caso, verificatosi a Trapani, l’autopsia ha documentato che la morte non è avvenuta in dipendenza della vaccinazione.
Sempre nella giornata odierna (leggi qui) l’autorità nazionale austriaca ha sospeso l’uso di un lotto di vaccino COVID-19 AstraZeneca (numero di lotto ABV5300) dopo che a una persona è stata diagnosticata una trombosi multipla (formazione di coaguli di sangue all’interno dei vasi sanguigni) ed è morta 10 giorni dopo la vaccinazione e un’altra è stata ricoverata in ospedale con embolia polmonare (blocco nelle arterie dei polmoni) dopo essere stata vaccinata. Quest’ultima è in fase di miglioramento. Fino al 9 marzo 2021, per questo lotto erano state ricevute altre due segnalazioni di casi di eventi tromboembolici.
Va specificato che il lotto ABV5300 è stato distribuito in 17 paesi dell’UE ma non in Italia e comprende 1 milione di dosi del vaccino. Alcuni paesi dell’UE (Estonia, Lituania, Lussemburgo, Lituania, Danimarca, Norvegia e Islanda) hanno successivamente sospeso questo lotto come misura precauzionale mentre è in corso un’indagine completa. Sebbene un difetto di qualità sia considerato improbabile al momento, le specifiche di qualità del lotto sono in fase di accertamento.
E’ importante evidenziare che in Gran Bretagna dal 4 gennaio sono state somministrate 11 milioni di dosi del vaccino AstraZeneca a tutte le fasce di età, anche over 65, e che la letteratura scientifica non segnala casi tali da destare allarme. Finora in Europa sono state somministrate 5 milioni di dosi del vaccino anglosvedese.
Già questa mattina il consigliere regionale del Gruppo Misto Davide Barillari aveva lanciato l’allarme. “A seguito della pubblicazione di ieri del Rapporto sulla Sorveglianza dei Vaccini Covid-19 dell’AIFA e ai dati ufficiali di 40 segnalazioni con esito ‘decesso’ – aveva scritto sul suo profilo social – 30.015 sospette reazioni avverse, di cui il 96% relative al vaccino più utilizzato, il Comirnaty della Pfizer/BioNtech, sto svolgendo le seguenti attività: 1) inviato un ACCESSO AGLI ATTI alla Direzione generale della Asl Rm2, una delle più grandi di Roma, per avere tutti i dati relativi alle reazioni avverse registrate per le diverse fasce di popolazione già vaccinate; 2) contattata la Direzione Scientifica dell’INMI SPALLANZANI e la Direzione generale del DEP LAZIO, dipartimento di epidemiologia, in merito al monitoraggio e alla farmacovigilanza; 3) oggi presento un’INTERROGAZIONE URGENTE A RISPOSTA IMMEDIATA, in merito ai dati relativi alle reazioni avverse registrate da inizio campagna vaccinale ad oggi, nel territorio della Regione Lazio“.
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